PROVINCIA DI DARAA, NUOVA CONQUISTA PER I RIBELLI....
Dopo aver distrutto tre posti di blocco dell’esercito di Damasco, i ribelli hanno preso il controllo di Dael, un’importante località sulla strada che collega la capitale alla provincia meridionale di Daraa, al confine con la Giordania. La notizia della significativa conquista per l’Esercito siriano libero è stata battuta dalle principali fonti di stampa panarabe sulla base di segnalazioni dell’Osservatorio siriano dei diritti umani e di un organismo di osservazione britannico sul posto. In base a bilanci difficilmente verificabili da fonti indipendenti, negli scontri sarebbero rimasti uccisi 15 miliziani, 12 soldati del presidente Bashar al Assad e un operatore dei media. “Aree sempre più vaste della provincia di Daraa sono ormai in mano ai ribelli che avanzano verso sud, avvicinandosi alla capitale omonima, sempre più isolata da Damasco” ha detto ad ‘Al Jazeera’ Rami Abdel Rahman, direttore dell’organismo britannico ‘Sohr’.
Oggi, giorno di preghiera per i musulmani, nuove proteste si sono tenute per le strade di Douma, nei pressi della capitale, in sostegno ai ribelli per “far cadere il regime”. I manifestanti si sono detti incoraggiati dalla decisione della Lega araba di attribuire il seggio di Damasco nell’organismo regionale all’opposizione siriana. Ma si sono anche registrate altre vittime nel nord del paese: nove civili hanno perso la vita a Hreitane, località a nord-ovest di Aleppo, colpita da un missile. Scontri si sono verificati per le strade di Aleppo tra sostenitori del potere e ribelli curdi in un quartiere a maggioranza curda, mentre missili hanno mietuto otto vittime e 60 feriti. Nella provincia settentrionale di Raqa, bombardamenti aerei da parte delle forze ribelli hanno colpito la Base 17, una delle ultime posizioni dell’esercito siriano nella regione. Inoltre nei quartieri di Qaboon e Yarmuk, sobborghi della capitale, sono scoppiati nuovi combattimenti.
L’agenzia di stampa ufficiale ‘Sana’ ha invece riferito che alcuni comandanti appartenenti alla Guardia rivoluzionaria iraniana sono rimasti feriti ieri a Damasco, quando l’Esercito siriano libero ha distrutto un aereo che trasportava un carico di armi che stava per atterrare all’aeroporto internazionale della capitale. Sia Islamabad che Bagdad continuano a sostenere il presidente Assad.
Sul versante diplomatico, dopo l’importante traguardo diplomatico raggiunto dall’opposizione siriana alla Lega araba, la Francia sta frenando sull’idea di armare i ribelli. In un’intervista all’emittente televisiva ‘France 2’ François Hollande ha dichiarato che “per ora è troppo presto (…) non lo faremo fin quando non saremo certi che l’opposizione abbia il pieno controllo della situazione, cioè che queste armi saranno utilizzate da membri legittimi dell’opposizione e non da elementi vicini al terrorismo”. Un embargo sulle armi in Siria è attualmente in vigore e scadrà il prossimo 1° giugno.
[VV] (MISNA)
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