Siria: battaglia a Damasco, oltre 400 'terroristi' uccisi...
Oltre 400 "terroristi" uccisi in meno di 24 ore attorno a Damasco dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad: la notizia, riferita da fonti di regime e non verificabile sul terreno, dà l'idea della battaglia in corso da 48 ore alla periferia della capitale, finora rimasta in gran parte fuori dal raggio dei combattimenti tra lealisti e ribelli.
Questi ultimi smentiscono le perdite subite e le attribuiscono invece al fronte del regime. E affermano di aver lanciato da ieri mattina una vasta offensiva per arrivare a occupare i quartieri ai limiti del centro moderno della città. Nell'agosto scorso avevano invano tentato di sfondare le linee di difesa cittadine ed erano stati respinti.
Mentre il governo britannico si unisce al coro degli altri Paesi occidentali, invitando i propri cittadini a lasciare la Siria "con qualsiasi mezzo", fonti vicine all'opposizione e altre del regime affermano che nella regione centrale di Hama le forze lealiste sono riuscite a conquistare, dopo due settimane di battaglie, un avamposto degli insorti.
L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) conferma quanto riferito dalla Tv di Stato secondo cui la cittadina di Kernaz è ora sotto il controllo dei lealisti. A pochi chilometri est di Kernaz ci sono due località a maggioranza cristiana e un'altra a maggioranza alawita (branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere da circa mezzo secolo), considerate solidali con il regime.
Il teatro più caldo rimane la regione di Damasco. Qui, secondo l'agenzia ufficiale Sana, 268 miliziani sono stati uccisi nei sobborghi sud e altri 200 circa in quelli occidentali e settentrionali. I 268 "terroristi" (termine con cui i media ufficiali chiamano i ribelli) sono stati uccisi - secondo una fonte governativa anonima - vicino all'aeroporto internazionale di Damasco. "Altri 200 terroristi - prosegue la Sana - sono stati uccisi nella cittadina occidentale di Daraya e in quella settentrionale di Jawbar e Irbin".
Questi ultimi smentiscono le perdite subite e le attribuiscono invece al fronte del regime. E affermano di aver lanciato da ieri mattina una vasta offensiva per arrivare a occupare i quartieri ai limiti del centro moderno della città. Nell'agosto scorso avevano invano tentato di sfondare le linee di difesa cittadine ed erano stati respinti.
Mentre il governo britannico si unisce al coro degli altri Paesi occidentali, invitando i propri cittadini a lasciare la Siria "con qualsiasi mezzo", fonti vicine all'opposizione e altre del regime affermano che nella regione centrale di Hama le forze lealiste sono riuscite a conquistare, dopo due settimane di battaglie, un avamposto degli insorti.
L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) conferma quanto riferito dalla Tv di Stato secondo cui la cittadina di Kernaz è ora sotto il controllo dei lealisti. A pochi chilometri est di Kernaz ci sono due località a maggioranza cristiana e un'altra a maggioranza alawita (branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere da circa mezzo secolo), considerate solidali con il regime.
Il teatro più caldo rimane la regione di Damasco. Qui, secondo l'agenzia ufficiale Sana, 268 miliziani sono stati uccisi nei sobborghi sud e altri 200 circa in quelli occidentali e settentrionali. I 268 "terroristi" (termine con cui i media ufficiali chiamano i ribelli) sono stati uccisi - secondo una fonte governativa anonima - vicino all'aeroporto internazionale di Damasco. "Altri 200 terroristi - prosegue la Sana - sono stati uccisi nella cittadina occidentale di Daraya e in quella settentrionale di Jawbar e Irbin".
sda-ats
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