Il Papa: meglio essere atei che cristiani che odiano gli altri...
"Chi lo fa vive come gli atei. Le persone che vanno in chiesa devono dare una buona testimonianza".
"Quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in chiesa,stanno tutta la giornata lì, vanno tutti i giorni, e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno scandalo! Vivono come atei". Lo ha detto Papa Francesco nell'udienza generale, sottolineando che "se vai in chiesa devi vivere come figlio e dare buona testimonianza, non una controtestimonianza".
Il Padre nostro di Gesù, gli ipocriti e gli atei - Ricordando come Gesù introduca l'insegnamento della preghiera del "Padre nostro", il Santo Padre sottolinea che "lo fa prendendo le distanze da due gruppi del suo tempo. Anzitutto gli ipocriti: 'Non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente'".
Sottolinea quindi l'importanza della genuinità della preghiera e afferma: "C'è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: lo fanno per essere ammirati dagli uomini. La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza, dove si intreccia intensissimo un continuo dialogo con il Padre: 'Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto'".
"Poi Gesù prende le distanze anche dalla preghiera dei pagani dicendo 'Non sprecate parole: essi credono di venire ascoltati a forza di parole'. Qui forse Gesù allude a quella captatio benevolentiae che era la necessaria premessa di tante preghiere antiche: la divinità doveva essere in qualche modo ammansita da una lunga serie di lodi. Tu invece, dice Gesù, quando preghi rivolgiti a Dio come un figlio a suo padre, il quale sa di quali cose ha bisogno prima ancora che gliele chieda. Potrebbe essere anche una preghiera silenziosa, il 'Padre nostro': basta in fondo mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di Padre, e questo è sufficiente per essere esauditi"...
(Globalist)
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