Come in una nuova guerra fredda: Erdogan e Putin con Maduro, Trump con Guaidò...
Il Paese è nel caos: Juan Guaido, capo dell'Assemblea Nazionale , si è autoproclamato presidente. Stati Uniti, Canada e molti stati sudamericani lo riconoscono.
Maduro e Guaidò
"Fratello Maduro, resta in piedi, la Turchia è con te". Mentre il Venezuela è in tumulto Erdogan, dalla Turchia lancia un endorsement a Nicolas Maduro. Una voce fuori dal coro quella del presidente turco: Stati Uniti, Canada e buona parte dei paesi dell'America Latina hanno riconosciuto Juan Guaidó, autoproclamatosi capo di Stato, come presidente del Venezuela. Erdogan invece ha telefonato a Maduro per esternargli il pieno sostegno del governo a Maduro, che gode ancora dell'appoggio dall'esercito venezuelano.
A rendere pubbliche le parole del presidente turco è stata la sua portavoce, Ibrahim Kalin, che ha condiviso l'hashtag #WeAreMaduro in segno di solidarietà.
Il Paese dell'America Latina intanto è nel caos. Dall'inizio delle proteste contro Nicolas Maduro, lunedì scorso, sono stati 218 i manifestanti arrestati, secondo quanto riporta El Mundo. Tra martedì 22 gennaio e mercoledì 23 sono stati 14 i morti, di cui nove mercoledì e cinque martedì, nella repressione messa in atto dalla polizia e dai militari contro le proteste antigovernative in Venezuela. Maduro invita a resistere e non ha intenzione di lasciare il potere. Le proteste non si placano e il bilancio di morti e arrestati rischia di aumentare.
Dalla Russia arriva una richiesta di "non interferenza". Lo ha fatto sapere la portavoce della diplomazia di Mosca: "Gli eventi attualmente in corso in Venezuela mostrano chiaramente l'atteggiamento della comunità internazionale nei confronti del diritto internazionale, della sovranità e della non interferenza negli affari interni di un paese in cui cerca di cambiare potere"...
(Globalist)
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