Studenti in piazza contro il governo...



Gli studenti tornano in piazza contro il governo. Gli organizzatori di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link hanno lanciato iniziative in 70 città per oggi e domani per protestare contro alcune misure inserite in manovra e chiedere maggiori finanziamenti alla scuola. "Dopo il nostro incontro con Di Maio del 26 ottobre, abbiamo visto una manovra di bilancio che prevede tagli ai finanziamenti per l'Istruzione e per la Cultura - dichiara Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza - Scendiamo in piazza perché devono essere ripristinati i finanziamenti alla scuola e all'università sottratti negli ultimi 10 anni, con un investimento di 7 miliardi all'anno". "Le coperture possono arrivare dal taglio dei sussidi statali ai petrolieri per almeno 2 miliardi. Di Maio ha dichiarato di voler approvare questa nostra proposta, ma dov'é il provvedimento? - continua Cossu - Siamo stanchi delle promesse, con la retorica non ci paghiamo l'affitto da fuori sede, il costo dei materiali didattici e le ristrutturazioni degli edifici scolastici e universitari che cadono a pezzi".

"Dal ministero dell'Istruzione in questi mesi abbiamo ricevuto solo tagli e orecchie da mercante: il massimo esempio è il falso superamento dell'alternanza, che significa solo risparmi per il Miur e orientamento al lavoro per gli studenti - dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti - Il ministro Bussetti sostiene fermamente che gli investimenti non siano necessari per il miglioramento delle scuole di fronte ad edifici fatiscenti e soffitti crollati, diritto allo studio, welfare studentesco inesistenti, offerta formativa non di qualità". "Alle esigenze degli studenti - prosegue Biazzo - questo nuovo ministro risponde tagliando 60 milioni di euro alla didattica, trasformando l'alternanza in orientamento al lavoro, lasciando che si sprechino 2,5 milioni di euro su polizia cinofila e telecamere nelle scuole! Basta scuse, inonderemo le piazze per costruire la scuola controcorrente, che sia libera gratuita democratica e ribelle!"

Gli fa eco il coordinatore nazionale di Link Alessio Bottalico: "Dal Ministro Di Maio abbiamo ricevuto solo promesse: sull'Università e sul diritto allo studio nella legge di stabilità non c'è un euro in più. Lo ripetiamo ormai da mesi, senza investimenti, anche quest'anno l'emergenza degli idonei non beneficiari è dietro l'angolo. Inoltre, la situazione dei servizi di diritto allo studio e delle residenze universitarie non è differente: tantissimi sono gli studenti esclusi dagli alloggi e il bando nazionale delle residenze non è ancora sbloccato, né sono stati aumentati i fondi". "Il maltempo ha messo in evidenza più che mai la fragilità delle strutture universitarie con tetti che cadono a pezzi, eppure sui finanziamenti agli Atenei neanche l'ombra - conclude - si sta parlando negli ultimi giorni di 100 milioni dal 2020 che rappresentano delle briciole rispetto a quanto sarebbe necessario per l'edilizia universitaria, l'innalzamento della no tax area, il reclutamento e il superamento del numero chiuso a cui si affianca l'insufficiente aumento delle borse di specializzazione. Saremo in stato di agitazione fin quando non ci vedremo garantito ciò che ci spetta"...

(Adnkronos)

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