De Falco, il comandante che guida la rivolta umana contro il duo Di Maio-Salvini...


Il senatore grillino non vuole ritirare gli emendamenti sul decreto sicurezza. Vedremo come finirà il braccio di ferro.


Lui fa parte di quella che potremmo chiamare la ‘minoranza umana’ del M5s rispetto ai maggiordomi di Salvini, capitanati da Di Maio e Toninelli (Conte non conta, scusate il gioco di parole) che da tempo si sono inchinati ai voleri del Sultano leghista e, anzi, talora su migranti e Ong lo scavalcano a destra per paura di perdere consensi.
Lui no. Al decreto sicurezza di Salvini che fa a pugni con l’articolo 10 della Costituzione ha detto più volte no. Che per lui è invotabile così come è.
Per questo ha firmato molti emendamenti che adesso, nel nome di uno scellerato patto Lega-M5s, Di Maio vorrebbe far ritirare in blocco per far passare il decreto disumano che metterebbe fine o quasi all’accoglienza e alla protezione umanitaria.

De Falco, a quanto pare, resiste con un pugno di grillini umani.
Del resto, guardando le sue interviste degli ultimi tempi, il suo pensiero in materia è opposto a quello del famigerato contratto reazionario.
Ha detto De Falco ultimamente:
La questione della sicurezza non nasce con l'immigrazione. Semmai trova alimento dall'irregolarità
Dobbiamo, oltre che salvare la gente in mare, riaprire i canali di accesso, corridoi umanitari per ridurre la pressione. È inutile costruire dighe. Se la pentola è troppo sotto pressione, prima o poi esploderà

E poi: l’immigrazione è un fatto importante anche per l'economia visto l'invecchiamento del Paese.
Chiudere i porti è un'antinomia. I porti sono porte d'ingresso: non ha senso chiuderle. Serve la massima apertura alle persone, integrandole, e alle cose
E ancora: il fatto che le Ong ora non ci siano più è un problema. A meno che non se ne faccia carico un'organizzazione statale o, meglio ancora, sovranazionale...

(Globalist)


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