Dati dall'Italia in pasto ai libici: somalo si uccide dandosi fuoco in un lager...


Lo riferisce l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Il ragazzo aveva solo 20 anni e aveva perso la speranza di essere accolto in un paese sicuro.


Un successo lo ha definito il Governo del Cambiamento, quell'infame accordo con la Libia che ha liberato le nostre coste dai migranti che tanto fastidio davano ai fascioleghisti. Salvini e i suoi scherani dell'orrore hanno festeggiato, hanno avuto il coraggio di sostenere che li abbiamo 'aiutati a casa loro'.

Un accordo che, però, ha radici ancora più lontane, ossia da quando il ministro dell'Interno del governo Gentiloni, Marco Minniti, raggiunse un accordo con la Libia dopo il quale molti migranti furono tenuti prigionieri e segregati in totale spregio dei diritti umani purché fosse impedito loro di imbarcarsi.

Un ragazzo di vent'anni, il cui nome è ignoto, parte di quella moltitudine di avanzi umani riconsegnati alla Guardia Costiera libica nel corso dell'ultimo anno, si è dato fuoco nel centro di detenzione di Triq al Sikka. Lo riferisce l'Irish Time, riportando il resoconto della Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Il ragazzo si è versato addosso del gasolio e si è ucciso, secondo i testimoni per aver perso le speranze di poter andare in un paese sicuro.

Le fonti contattate da Irish Time parlano di veri e propri campi di concentramento, dove il cibo viene distribuito bene che vada una volta al giorno e comunque sempre a seconda dell'umore dei direttori del centro. Malattie come la tubercolosi trovano terreno fertile a causa delle condizioni igieniche disastrose e torture, violenze e stupri sono all'ordine del giorno.

Queste sono realtà da tempo confermate anche dall'Unhcr, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ma per il nostro governo la Libia è un porto sicuro in cui rispedire i disperati che noi non vogliamo. Grazie a Salvini e compagnia ci stiamo rendendo complici di un nuovo Olocausto di cui prima o poi dovremo pagare il conto alla Storia...

(Gloobalist)

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