Provocazione dei fascisti di Forza Nuova contro il parroco dell'accoglienza...
Uno striscione contro don Giusto Della Valle che a Rebbio, periferia di Como, aiuta migranti e senza casa italiani. Perché? Aveva 'osato' criticare la disumanità di Salvini.
La solita provocazione dei fascisti di Forza Nuova, ormai lasciati impunemente agire da leggi permissive e magistrati e forze di polizia che non sempre mostrano determinazione nel contrastare fascismo e razzismo.
Così i fascisti so sono presentati don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, popoloso quartiere alla periferia di Como che ha fatto dell’oratorio anche un centro di accoglienza che aiuta sia i migranti che gli italiani bisognosi e senza fissa dimora.
Nella notte gli estremisti di destra che plaudono al razzismo del governo del Cambiamento hanno appeso uno striscione intimidatorio: “Don (in)Giusto si occupi di Chiesa e non di politica”.
E perché? Perché il sacerdote aveva osato criticare la decisione do Salvini (ossia il nuovo punto di riferimento degli estremisti di destra) di chiudere il Centro per migranti in transito attivo a Como dal settembre 2016.
Tanto è bastato perché i fascisti entrassero in azione.
La la solidarietà non è mancata. Tra questa quella di Como Senza Frontiere:
Contro don Giusto Della Valle, il gruppo politico fascista ha esposto nella notte tra 24 e 25 settembre uno striscione indegno, accusandolo poi nel post di “rivendicazione” sul proprio profilo fb di fare politica e di non occuparsi dei problemi degli italiani. Tali accuse si commentano da sé: don Giusto non ha mai mancato di denunciare la globalità dei problemi della marginalità e della povertà, sempre ricordando che è l’assistenza e l’accoglienza in generale il compito dell’amministrazione, sollecitando tutti e tutte a uscire dalla chiacchiera e a impegnarsi in prima persona, e del resto declinando tutte le sue azioni all’interno dell’impegno ecclesiale (che è da sempre, e non certo da oggi, impegno “politico” in senso profondo).
A don Giusto con cui lavoriamo da molto tempo, condividendone gli obiettivi e le preoccupazioni, va la nostra più completa solidarietà.
E lui il sacerdote cosa ha detto: “Sono sereno, continuiamo a lavorare fedeli ai verbi suggeriti da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”...
(Globalist)
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