Elena Fattori, M5s: poco seri sui vaccini, propaganda sulla Diciotti: attenti a non snaturarci...


Oggi dopo l'altalena sui vaccini, sì, no, di nuovo sì, forse, la senatrice ai microfoni di Globalist ha raccontato come è diventato complesso essere un'attivista ai tempi del "contraente" leghista.


di Claudia Sarritzu
Elena Fattori è una senatrice del Movimento 5 stelle eletta a Genzano, ai Castelli romani, ed è una parlamentare fortemente legala alle origini del movimento. Quello che è nato e cresciuto nelle lotte dei cittadini, nella voglia di cambiamento e nella volontà di cambiare radicalmente il modo di fare politica.
Lei sui vaccini ha votato in dissenso contestando con parole ferme la circolare Grillo che tanto ha fatto discutere. Tra gli eletti del Movimento 5 stelle è tra i pochi a dire come la pensa e senza filtri evitando di leggere le veline scritte dai capi della Comunicazione. Nata a Rimini, madre di tre figli, si è laureata con lode in scienze biologiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1989. Ha conseguito il dottorato in biologia molecolare presso l'Università Irchel di Zurigo. Poi ha lavorato come ricercatrice presso Irbm Science Park di Pomezia sino al 2009 . Nel settembre 2017 si candida alle elezioni primarie del Movimento 5 Stelle per scegliere il capo politico e candidato premier del partito: arriva seconda - dopo Luigi Di Maio - ottenendo 3 596 voti pari al 9,6%.

Oggi dopo l'altalena sui vaccini, sì, no, di nuovo sì, forse, ha spiegato come è diventato complesso essere un'attivista ai tempi del "contraente" Salvini.

Dopo un tira e molla sui vaccini adesso M5s si è attestato sulla circolare Grillo cosa ne pensa? E' un segnale di scarsa serietà perché abbiamo sempre detto che noi avevamo una politica vaccinale basata sulla raccomandazione attiva, il vecchio disegno di legge prevedeva una graduale transizione dall'obbligo alla raccomandazione. Bastava procedere con il disegno depositato. Dare valore a una circolare ministeriale con una autocertificazione è un escamotage che non mi trova d'accordo. Mi sembra più una scelta politica più che una scelta di politica sanitaria. Non si legifera così su un tema di salute pubblica.

Perché il M5s è così attento alle ragioni dei No Vax? Sia per ragioni storiche perché la battaglia novax è stata anche una battaglia dei 5stelle, anche se poi quando siamo entrati nelle Istituzioni un pò meno. Ma io credo soprattutto in questa fase per dare sponda alla Lega perché le regioni del Nord sono quelle dove questo pensiero un po' deviato prevale. Mentre al Sud dove ci sono meno fantasie pseudoscientifiche, si sente maggiormente la carenza dei servizi e il problema delle famiglie è avere un appuntamento in tempi brevi per vaccinare i figli. A mio avviso quindi questa giravolta è la risposta più una pressione della lega che una istanza del Movimento.

Lei è stata eletta a Genzano da un elettorato prettamente di sinistra. Come vivono i suoi elettori l'esperienza del Cambiamento? Il problema è che quello con la Lega è un contratto. Non un'alleanza. Se iniziamo a trattarci come alleati io mi trovo in fortissimo imbarazzo. Separati a casa ma senza effusioni ho sempre ribadito. Cedere troppo alla Lega crea un problema alle anime, non direi di sinistra, ma a quelle che provengono dal vecchio Movimento. Facciamo l'esempio delle politiche di esclusione tipiche della Lega, dai migranti ai bambini immunodepressi da relegare in una classe separate, a noi non ci sarebbero mai venute in mente.

E' di queste ore la dichiarazione di Salvini sul Daspo e ddl anticorruzione presentato ieri dal Ministro Bonafede. Il ministro dell'Interno ha rassicurato il suo elettorato dicendo che il testo verrà modificato se no "verranno indagati 60 milioni di italiani". Cosa ne pensa di queste continue incursioni nelle vostre battaglie? La legalità è una nostra battaglia, questo si vedrà in aula, medieremo ma non deve snaturare le nostre battaglie insisto, se no non ha senso questo contratto. Noi dobbiamo puntare sulle nostre istanze storiche: legalità, anticorruzione, abbassamento dei costi della politica e reddito di cittadinanza. Se cediamo troppo alla mediazione questo contratto non ha senso di esistere. Non possiamo e dobbiamo snaturarci.

Il Presidente della Camera Fico è isolato o in tanti la pensano come lei e come lui? Fico non è strano, Fico semplicemente rappresenta l'anima dei 5stelle. Lui dà voce ancora a quella parte importante, siamo tanti che credono nel progetto del Movimento, in quello spirito iniziale che ha portato tanti di noi a impegnarci in questa causa. Parlare come lui fino a un anno fa era la norma oggi è diventata una cosa strana. Il nostro elettorato è vastissimo, non posso interpretare l'umore odierno di milioni di persone però posso dire che noto qualcuno che sta diventando fan di Salvini e questo mi preoccupa. Una mutazione che non vedo di buon occhio.

Cosa ne pensa del caso Diciotti? Il caso Diciotti è un non caso perché di navi cariche di eritrei ne arrivano a decina e questa è diventata in qualche modo un casus belli per mostrare i muscoli. Ma che i migranti sarebbero sbarcati si sapeva dal primo giorno. Tenerli nove giorni su una nave è stata solo propaganda, una manovra mediatica. Di fatto l'Europa non ci ha considerati. Il regolamento di Dublino si modifica con una manovra diplomatica non provocando più sofferenze a dei poveri disgraziati che hanno subito torture in Libia. Nove giorni in più sono serviti solo a spendere più denaro pubblico, perché mantenerli su una nave costa di più che a terra. La questione non l'ha risolta Salvini ma il Papa. Tutto questo ha esasperato il conflitto tra stranieri disperati e "poveri italiani", cosa che non fa bene a questo Paese.

Teme che il suo dissenso su alcuni argomenti possa farla espellere dal Movimento? Il dissenso è stato tollerato, nessuno mi ha mai detto "cosa stai facendo?". Non tempo l'espulsione. Però è ovvio che se comincerà a cambiare tutto e si perderanno di vista le nostre battaglie bisognerà vedere chi espelle chi a un certo punto. Non possiamo perdere di vista chi siamo se no tutto perde significato.,,

(Globalist)

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