Ciao piccolo guerriero. E' morto Alfie Evans. Lo strazio dei genitori...


Il bambino al centro di una disputa legale è spirato nella notte: era ricoverato all'ospedale di Liverpool. Il padre: il mio gladiatore si è arreso e si è guadagnato le ali.


"Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno". Così la mamma del piccolo Alfie, Kate James, ha dato l'annuncio della morte del figlio su Facebook. "Il mio gladiatore si è arreso e si è guadagnato le ali. Abbiamo il cuore spezzato. Ti voglio bene figlio mio", scrive il padre, Thomas Evans sempre sul social network. Nella notte era arrivato un ultimo disperato appello via Facebook della zia del bimbo, ai sostenitori dell'Alfie's Army, a mandare "preghiere" e "100 profondi respiri al nostro guerriero". Era il segnale della crisi fatale per il bambino, dopo una giornata trascorsa ieri apparentemente senza novità, con i genitori, Tom e Kate, ormai rassegnati alla fine delle speranze di un trasferimento in Italia e impegnati a dialogare con i dottori di Liverpool sulla possibilità di riportarlo a casa.

"Un viaggio devastante". Così i medici dell'ospedale Alder Hey definiscono oggi la vicenda di Alfie Evans in un messaggio di cordoglio per la morte del piccolo indirizzato in primo luogo ai genitori, dopo mesi di scontri legali. "Vogliamo esprimere - si legge nella nota - la nostra simpatia e condoglianze dal profondo del cuore alla famiglia di Alfie in questo tempo di estrema angoscia. E' stato un viaggio devastante per loro. Ora chiediamo sia rispettata la loro privacy e la privacy dello staff dell'Alder Hey".

E intanto i messaggi di cordoglio si moltiplicano soprattutto sul web. Il cuore del villaggio globale batte sul profilo Facebook ribattezzato "Alfie's Army", dove attivisti pro-life e un'infinità di persone comune non smettono di postare messaggi. "Vola in alto fra gli angeli, bellissimo Alfie", scrive tra i tantissimi Linz. "Riposa in pace piccolo guerriero", fanno eco altri. Non mancano parole di vicinanza a mamma Kate e papà Tom e neppure una canzone scritta per Alfie da Rob Doherty. Poi tanti cuori, mandati da donne e uomini, dal Regno Unito, dagli Usa e da una quantità di nazioni del mondo in testa Italia e Polonia: i due Paesi che forse più di tutti in questi mesi hanno seguito la vicenda offrendosi di accogliere il piccolo. Invano...

(Globalist)

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