Ucciso il terrorista a Trebes, muore il gendarme-eroe...



E' morto il gendarme-eroe che si era offerto in cambio di una donna ostaggio del terrorista barricato in un supermercato a Trebes, nel sud della Francia. Lo ha annunciato su Twitter il ministro dell'Interno francese, Gerard Collomb. Il tenente colonnello dei gendarmi Arnaud Beltrame, 45 anni è morto in seguito alle ferite riportate venerdì nell'attacco terroristico.

Il presidente francese ha reso omaggio questa mattina ad Arnaud Beltrame, che "è caduto da eroe", ha scritto Emmanuel Macron in un comunicato: merita il "rispetto e l'ammirazione dell'intera nazione".

"#Trèbes Solidarietà alla Gendarmerie francese per la morte eroica del tenente colonnello Arnaud Beltrame. Uniti contro il terrorismo". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, commentando l'attentato in Francia.

Collomb ha scritto su Twsitter: "Il tenente colonnello Arnaud Beltrame ci ha lasciato. E' morto per la patria. La Francia non dimenticherà mai il suo eroismo, la sua bravura, il suo sacrificio. Con il cuore addolorato, invio la vicinanza di tutto il Paese alla sua famiglia, i suoi parenti e i suoi colleghi della Gendarmeria dell'Aude". Il massaggio è accompagnato da una foto del tenente colonnello con la bandiera tricolore francese. Con la morte di Beltrame, il bilancio dell'attacco terroristico di ieri sale a quattro vittime e 15 feriti.

LA DIRETTA DA BFM-TV

Torna il terrore in Francia, torna l'Isis. Redouane Lakdim, 26 anni, marocchino con documenti francesi, sospettato di radicalizzazione, è passato improvvisamente all'attacco a Carcassonne e a Trebes: ha rubato un'auto e ucciso il passeggero, ha sparato a un gruppo di poliziotti e si è poi rifugiato in un supermercato prendendo in ostaggio i clienti. Due li ha uccisi, poi ha ferito gravemente un tenente colonnello che si era eroicamente offerto per liberare una donna. Era dal primo ottobre 2017 che in Francia non si registravano attentati terroristici, da quando un uomo uccise due ragazze alla stazione ferroviaria di Saint-Charles, a Marsiglia. Lakdim, come ormai tristemente abitudine in questi casi, era pregiudicato per reati comuni, stupefacenti, furti. Ma era anche schedato a rischio radicalizzazione: "Non c'erano però elementi premonitori di un suo passaggio all'azione", ha detto in serata il procuratore Francois Molins. Lakdim, invece, ha agito di colpo, questa mattina: alle 10, il giovane esce dalla casa della cité Aigle, dove abita con una ragazza fermata in serata, e dove vivono la madre e le sorelle. E' la periferia di Carcassonne, gioiello medievale, patrimonio dell'umanità dell'Unesco, in Linguadoca, ai piedi dei Pirenei. I servizi sanno chi è, lo seguono da anni, già nel 2011 era stato arrestato per porto d'armi senza autorizzazione, nell'agosto 2016 si fece un mese di carcere per uso di stupefacenti e resistenza pubblico ufficiale. Tutto il percorso di sangue di Redouane Lakdim si svolge sulla nazionale 113, la strada che unisce la sua casa alla caserma dei gendarmi e, 8 chilometri più avanti, all'ipermercato SuperU. Ha un'arma, probabilmente anche alcune bombe a mano. Ferma un'Opel Corsa bianca e spara al conducente, poi uccide l'uomo che era sul sedile passeggero e ne lascia il cadavere in un cespuglio. Fa qualche metro, fino alla caserma di polizia dove un gruppo di quattro agenti sta rientrando lungo la strada dal jogging quotidiano. Li affianca, li segue, poi apre il fuoco sei volte, ferendo gravemente uno di loro. Quindi la fuga, un rettilineo fino al supermercato di Trebes, davanti al quale grida "Allah Akhbar", "sono un soldato dell'Isis, pronto a morire per la Siria" ed entra sparando.

La foto di Salah Abdeslam


Uccide subito, sul colpo, due persone: un anziano cliente e un impiegato della macelleria, un uomo di 49 anni, sindacalista, impegnato in politica con l'opposizione di destra, grande sportivo. All'interno del supermercato è il panico: i clienti fuggono da uscite posteriori, un gruppo trova rifugio in un adiacente parcheggio di un'officina Renault, altri - come accadde nel tragico assalto del gennaio 2015 all'Hypermarché Cacher di Parigi da parte di Amedy Coulibaly - trovano riparo nella cella frigorifera della macelleria. Lakdim spara, ferisce oltre 10 persone (in tutto i feriti nei tre assalti successivi saranno 16) ma la gendarmeria interviene e riesce ad evacuare quasi tutti i clienti che restano all'interno. Lui, il terrorista, tiene con sé una donna. E' a quel punto che si fa avanti Arnaud Beltrame, il capo dei gendarmi, che offre a Lakdim di restare lui al posto della donna. Il terrorista, che nel negoziato chiede anche la liberazione di Salah Abdeslman, unico superstite delle stragi di Parigi del novembre 2015, accetta. Il tenente colonnello lascia il telefono cellulare sul tavolo, connesso con i colleghi. La situazione degenera dopo pochi minuti, le teste di cuoio del GIGN intervengono dopo aver udito attraverso il telefono colpi di arma da fuoco sparati da Lakdim contro Beltrame. Alla gola soprattutto. Il terrorista viene eliminato, nell'assalto restano feriti due uomini dei servizi speciali. Poco dopo arriva la rivendicazione dell'Isis, sulla quale gli inquirenti stanno indagando: troppo rapida rispetto al passato, e soprattutto senza che sia finora apparsa qualche forma di adesione precedente all'azione del terrorista allo Stato islamico. Arnaud Beltrame è gravissimo, Emmanuel Macron - che rientra da Bruxelles e presiede una riunione di crisi a Parigi - gli rende un omaggio solenne: "Ha fatto onore alla sua arma e alla sua patria". In serata, il fermo della compagna e le polemiche sulla vulnerabilità della Francia di fronte a terroristi già segnalati, seguiti e controllati...

(ANSA)

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