L'orrore, la fame e la morte in uno sguardo...


Ha solo 22 anni, è eritreo e il suo amico è morto di malnutrizione. Lui ce l'ha fatta per un miracolo chiamato Ong, che salvano i migranti e per questo sono odiate.


Ci sono quelli che blaterano di 'taxi del mare' e di hotel a cinque stelle, che speculano sulla presunta invasione e li vorrebbero "rimandare a casa loro", una casa che non esiste più, ma non importa, non finché il loro dolore e la loro disperazione rimangono degli spettri lontani dalla nostra vista e dai nostri problemi.

E poi ci sono quelli che questo dolore lo guardano in faccia tutti i giorni, che si rimboccano le maniche e percorrono il mediterraneo per salvare da morte certa i migranti che fuggono dall'inferno. E i signori di prima una gita in queste barche che salvano vite bisognerebbe che la facessero al più presto, perché vedano con i loro occhi chi sono questi 'invasori'.

Come il ragazzo eritreo nella foto, sbarcato due giorni fa a Pozzallo. Non sappiamo il suo nome. Sappiamo che erano in pochi e che uno di loro è morto di fame non appena messo piede in Italia. Una scena che il sindaco di Pozzallo non ha esitato a definire "da campo di concentramento nazista".

"Erano immagini che finora avevo visto solo in foto" ha ammesso il sindaco Roberto Ammatuna. Foto che, per quanto terribili, non riescono a restituire l'odore della paura, i morsi della fame, il silenzio assordante del mare in cui vanno alla deriva finché non muoiono di stenti. O finché qualcuno, come la Ong Proactiva Open Arms, per miracolo non riesce a salvarli e portarli a terra.

Una terra dove, ancora non lo sanno, li aspettano quei signori che blaterano di taxi del mare e hotel a cinque stelle...

(Globalist)

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