Isis assassino: immagini con l'esecuzione di tre prigionieri accusati di spionaggio...




L'esercito Khalid ibn al-Walid, affiliato allo Stato Islamico, controlla una piccola porzione di territorio siriano



Sono stati sconfitti militarmente in Siria e Iraq. Ma l'Isis è ancora molto attivo nel Sinai, nel Khorasan, ossia nell'area a cavallo di Pakistan e Afghanistan.
Ma ancora adesso continuano a organizzare raid nell'area dell'Eufrate e controllano piccole porzioni di terrirorio, come nel sud della Siria, dove non lontano dalle alture del Golan opera l'esercito Khalid ibn al-Walid, un gruppo jihadista di ispirazione salafita che da un anno e mezzo ha aderito allo Stato Islamico, anche se mantenendo una certa autonomia.
Il gruppo ha messo in rete l'esezione di tre prigionionei, uccisi nel mezzo di un centro abitato con l'accusa di spionaggio. Segno evidente della capicità di controllare ancora parte del territorio.

Isis e al Qaeda minacciano l'America
I sostenitori dell'Isis e di al Qaida minacciano attacchi contro gli americani dopo la proclamazione di Gerusalemme capitale di Israele. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web.
«Vi taglieremo la testa e libereremo Gerusalemme», recita uno dei messaggi, in arabo, ebraico e inglese, postato online e corredato dalle immagini della moschea di al Aqsa.
La decisione americana di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ha creato una sorta di fronte comune nella galassia jihadista. Sempre il Site riferisce che altri gruppi terroristici in diverse regioni del mondo si stanno mobilitando.
L'Aqap, ramo di al Qaida nella penisola arabica, ha chiesto ai «musulmani di sostenere i combattenti palestinesi» su Gerusalemme. Dall'Afghanistan, i talebani hanno definito l'iniziativa di Trump un «passo sconsiderato».
C'è anche il fronte somalo: il portavoce degli Shabaab «invoca la risposta armata dei musulmani».
I sostenitori dell'Isis, inoltre, «lanciano un avvertimento alle ambasciate americane e israeliane», evocando possibili attentati...

(Globalist)

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