Il sindaco di Como: "A Natale vietato dare latte caldo ai senza dimora". La rabbia dei volontari...




Lo vieta un'ordinanza del sindaco, per la "tutela della vivibilità e del decoro del centro urbano"



Vietato offrire la colazione ai poveri. Disturba il Natale e lo shopping. A Como, ogni mattina un gruppo informale di volontari porta un po' di latte e pane ai senza dimora, che vivono sotto i portici dell'ex chiesa di San Francesco. Un gesto di solidarietà che compiono da sette anni. Ma ora non possono più farlo, dopo che il sindaco di Centrodestra, Mario Landriscina, ha emesso un'ordinanza per la "tutela della vivibilità e del decoro del centro urbano". E così ieri mattina la polizia locale ha proibito ai volontari del "Gruppo colazione" (come amano chiamarsi) di distribuire bevande calde, pane o qualche dolcetto. In una lettera aperta postata su Facebook, "Nuovi erodi ma sempre uguali", i volontari raccontano che "ci è stato detto che fino al 10 gennaio non ci è possibile portare un piccolo simbolo d’amore a queste persone, non ci è possibile perché in vista del Natale non è decoroso". A Como ci sono strutture per l'accoglienza dei senza dimora, alcune sono state allestite proprio in questo periodo nell'ambito del piano antifreddo. "Ma il problema è che sono aperte solo di notte e al mattino i senza dimora devono comunque lasciare la struttura -racconta una volontaria-. E quindi già verso le 8 del mattino sono in giro". 

L'ordinanza vieta il bivacco sotto "i portici dell’ex chiesa di San Francesco in largo Spallino, presso la basilica del “Crocefisso” in viale Varese, nonché in piazza San Fedele e in via Boldoni e più ampiamente sotto tutti i portici della città murata" e vieta di mendicare nel centro città. Non è quindi vietato, almeno stando alla lettera dell'ordinanza, di dare assistenza a chi è senza dimora. La polizia locale e il Comune evidentemente interpretano qualsiasi gesto di solidarietà come una forma di incoraggiamento a bivaccare. L'ordinanza è stata emanata il 15 dicembre, proprio in vista del Natale e delle festività perché durante questo periodo c'è un "rilevante afflusso di persone che giungono in città per turismo, per fare shopping o partecipare ai numerosi eventi connessi alla manifestazione denominata 'Città dei Balocchi", si legge nell'ordinanza, e, di conseguenza, c'è anche un "incremento della presenza di suddetti soggetti dediti all’accattonaggio". Secondo una relazione della Polizia Locale, inoltre, i senza dimora dell' ex Chiesa di San Francesco "a volte risultano ubriachi ed espletano i propri bisogni fisiologici nelle aree limitrofe". Tanto basta dunque per far decidere al sindaco (che ha diretto anche il 118 nella sua vita di medico), di cercare di allontanarli dal centro e vietare a chiunque di offrire loro assistenza. 

Un approccio alla povertà, quello del sindaco di Como, che i volontari del "Gruppo della colazione" non condividono. Di fronte al divieto di offrire del latte caldo, "la rabbia prende l’anima - scrivono nella loro lettera aperta - , una rabbia scatenata dall’ipocrisia di chi sputa sui valori più importanti, sulle persone più importanti. Vorresti urlare e dire che questa non è la città che vuoi, che così si aggiunge solo odio in animi già troppo feriti dalla vita, e perché? Con che scopo? Ci chiediamo di che cosa abbia paura il sindaco della nostra città, che cosa gli fa chiudere, sempre chiudere, solo chiudere? Umiliare, allontanare, emarginare, ci chiediamo cosa possa suscitare in questa persone. Ma ci chiediamo anche in quale specchio si guardino e cosa vedano le persone che continuano ad insultare così i poveri, non comprendendo che il problema non sono i poveri ma la povertà! A continuare ad allontanare i poveri non si elimina la povertà, la si amplifica, la si fa diventare un nemico, un nemico da combattere. Se provassimo a guardare in faccia la povertà senza timore, ma solo con il desiderio di sconfiggere lei, non i poveri, allora forse si potrebbero trovare soluzioni e pensieri che possano essere dalla parte dell’essere umano e di un essere umano più dignitoso. Questo ci sembra allora il Natale: la ricerca di una possibilità, di un’umanità più dignitosa. Dignità non decoro ci aspettiamo dal nostro sindaco soprattutto a Natale, altrimenti non chiamiamolo Natale!". (dp)...

(Globalist)

Commenti

Taba's Kitchen ha detto…
Petizione lampo contro l'ordinanza???
Lampada Osram ha detto…
Favorire l’accattonaggio, portare del latte ma continuare a tenere i senzatetto per strada, al freddo, non è un vero aiuto. Se davvero i volontari volessero far qualcosa di utile , dovrebbero chiedere i adoperarsi per tenere le strutture che forniscono tetto, cibo e condizioni igieniche decenti aperte anche di giorno. Lasciare che le persone in difficoltà passino la giornata ubriacandosi e orinando in giro non è buononprima di tutto per loro stesse. Il latte portato per sette anni è una forma di buonismo banale, inutile e dannosa, a parer mio.
Unknown ha detto…
Questi volontari che non si fanno i c....i loro, mannaggina. Io li lascierei morire di fame e di freddo i barboni cosi non ti rovinano l'immagine disneyana quando vai a comprarti la pelliccia e il profumo a natale. Sono daccordo con te.
Unknown ha detto…
no so cosa dire sul caso in questione se non che il sindaco di Como ex medico dovrebbe darsi una regolata poiché in inverno i barboni senza casa e senza mangiare muoiano di freddo e di fame per cui avrà sulla coscienza anche i danni fisici e neurologi che apporterà a queste persone che dovrebbero essere ospitate in un edificio apposito riscaldato oltre a stazionarci anche dormire così è giusto che sia fatta una denuncia al sindaco per negligenza in tentato omicidio
Unknown ha detto…
Concordo con Luigi Crocco
Unknown ha detto…
Dillo tu se ne hai il coraggio a una persona che muore di freddo nelle nostre mattine gelide che una tazza di latte caldo e ' una forma di buonismo inutile e dannoso.
Si può sempre fare di più e meglio ma è vergognoso ,in nome di questi fantomatici "di più e meglio" ,negare il piccolo gesto di solidarietà che si può fare ADESSO.
Michele Albo ha detto…
Brava Tamara, avvia la petizione diretta al sindaco e per conoscenza al quotidiano "la provincia".
Unknown ha detto…
Lampada osram. Concordo con te.
Con questo buonismo ci siamo ritrovati circondati di accattoni che ci perseguitano ad ogni passo che facciamo. Gli immigrati ce li dovremmo anche saper scegliere. I cinesi faranno anche delle durante ma a Prato ce ne stanno sessantamila e non ne ho mai visto uno ne ubriaco ne a stendere la mano fuori da ogni negozio dove vai,ne a pretendere il carrello della spesa fuori dai supermarket.Neppure dentro l'ospedale di Careggi mentre aspetti il tuo turno in oncologia ti danno pace.Si tratta di vagabondi con la passione di ubriacarsi e vivere alle spalle dei gonzi che pensano di salvare il mondo a portargli il latte caldo senza rendersi conto che incrementano il degrado e non concludono nulla.
Unknown ha detto…
Laura Zanolini. Il latte caldo è una buona cosa ma non risolve nulla. Se molti di loro fossero rimasti a casa loro non avrebbero neppure freddo. Sono certo che non capirai ma..... Prova a vedere se tra codesti che aspettano il latte C'È qualche cinese. Vedrai che non ne trovi neppure uno. Si tratta solo di buona volontà e orgoglio. Se continuate con il latte tra un pò ci vorranno più vacche per produrlo e basta. Quando per causa del buonismo dovremmo navigare nel piscio e anche peggio vi lamenterete anche voi che adesso gli offrite l'euro all'uscita di ogni negozio non rendendoci conto che gli attirare come si attirano le mosche sulla melassa. Mentre loro il vostro euro lo useranno sempre più per comprarsi il vino e le birre. Ovviamente il tutto professandosi dei buoni musulmani.
Unknown ha detto…
i buonisti sono molti ma gli stronzi davvero troppi.

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