Stato d’emergenza e scontri in Virginia per la marcia dei suprematisti bianchi...






È stato dichiarato lo stato d’emergenza in Virginia per una marcia dei suprematisti bianchi organizzata a Charlottesville, in cui sono scoppiati scontri. La decisione permette alle autorità locali di richiedere, ove necessario, risorse aggiuntive. La marcia, intitolata «Unire la destra», è stata indetta per protestare contro i piani di rimuovere una statua del generale Robert E Lee, pro schiavitù, che nella guerra civile Usa del 1861-1865 guidò le forze confederate. A decidere per la rimozione è stato il Consiglio comunale. Sono circa mille gli agenti dispiegati. 

Secondo la polizia di Charlottesville, diverse persone sono rimaste ferite negli scontri, ma le autorità non hanno fornito un bilancio. A dichiarare lo stato d’emergenza è stato il governatore della Virginia, Terry McAuliffe. Nonostante l’inizio della marcia fosse previsto per mezzogiorno ora locale a Emancipation Park, nel centro della città, alcuni minuti prima sono scoppiati i primi scontri.  

Gli scambi di slogan tra i manifestanti, che indossavano bandiere confederate e scudi, e gli oppositori, che accusavano gli organizzatori di avere un’ideologia di estrema destra, sono sfociati rapidamente in colpi e pugni. Jason Kessler, organizzatore della marcia, ha sottolineato in un comunicato che si tratta di difendere il primo emendamento della Costituzione, che tutela la libertà di espressione, e di sostenere “i grandi uomini bianchi che vengono diffamati, calunniati e demoliti negli Stati Uniti”. Charlottesville, 300 chilometri a sudovest di Washington, conta 46mila abitanti ed è la sede della università della Virginia...

(La Stampa Mondo)

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