«Il clima farà 100 mila morti l’anno in Europa se non si interviene»...
La previsione degli scienziati pubblicata su The Lancet nel giorno in cui gli Usa formalizzano il ritiro dall’accordo di Parigi (pur chiedendo di continuare a partecipare ai colloqui)
Se non
verranno adottate misure per contrastare l’emissione di gas serra, il
surriscaldamento climatico con le sue sempre più frequenti ondate di caldo
torrido potrebbe causare la morte di 100 mila persone all’anno in Europa prima
della fine del secolo. Nel giorno in cui vengono divulgati gli allarmanti
risultati di uno studio condotto dal condotto dal Centro comune di ricerca
della Commissione europea e pubblicato su The Lancet ,
gli Stati Uniti escono dall’accordo sul clima di Parigi, decisione presa già
due mesi fa che ora è stata formalizzata.
Fuori ma dentro l’accordo: l’ambiguità Usa
Il presidente
Trump, che più volte ha definito il riscaldamento globale una bufala, si sfila
dall’intesa. Ma visto che per completare il processo di ritiro ci vorrà tempo,
almeno fino al 2020, l’America intende continuare a partecipare lo stesso ai
colloqui sul clima per essere certi che il resto del mondo non gli giochi
qualche brutto scherzo. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato. «Gli Usa — si
legge in un comunicato — continueranno a partecipare ai negoziati e agli
incontri internazionali sui cambiamenti climatici per proteggere gli interessi
Usa e assicurare che all’amministrazione restino aperte tutte le possibili
opzioni». Non ultima quella di rientrare nel club con condizioni più
favorevoli. Ma Andrew Steer, presidente del World Resources Institute.,
avverte: «Un attore solitario deciso a ritirarsi dall’accordo di Parigi non
sarà ascoltato se intende indebolire o minare l’accordo in un modo o
nell’altro».
Previsioni allarmanti
I risultati delle ricerche suggeriscono interventi decisi. Nello studio
del Centro europeo, gli scienziati hanno utilizzato modelli di previsione per
ipotizzare quanto spesso e dove si verificheranno i diversi tipi di disastro
atmosferico (a cominciare da ondate di calura straordinarie, incendi e
alluvioni). L’impatto, se non verranno prese misure per frenare il
surriscaldamento climatico, sarà devastante e interesserà due persone su tre in
Europa, un totale stimato di 351 milioni di persone. Per fare un confronto,
basti pensare che tra il 1981 e il 2010, è stato interessato da cosiddetti
eventi estremi solo il 5% degli europei, ovvero 25 milioni di persone. In
sostanza il numero de decessi, secondo i ricercatori, è destinato ad aumentare
di 50 volte entro il 2100, ovvero 152mila all’anno (le vittime erano state
3mila tra il 1981 e il 2010). Più colpiti quanti vivono nel Sud Europa, dove il
numero delle vittime crescerà di 64 volte...
(Corriere della Sera Esteri)
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