Minori non accompagnati: in migliaia costretti a prostituirsi in Europa...




Una bambina migrante, ospite del campo di Krnjaca vicino Belgrado, si copre il volto mentre il fotografo scatta. Serbia, 3 febbraio 2017. Thomson Reuters Foundation/Marko Djurica



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  • Spesso i migranti minori proveniente da zone di guerra come Afghanistan e Siria sono costretti a prostituirsi per poter raggiungere il paese desiderato;
  • Le politiche europee di protezione dei minori non sembrano nel caso dei rifugiati di riuscire a garantire i diritti fondamentali dei tanti bambini, che per non rimanere intrappolati nel paese ospitante sono costretti a fuggire, impendendo quindi l'avvio della procedura per riconoscere lo status di rifugiati;
  • L'Italia è il primo paese in Unione europea a dotarsi di una legge per la tutela dei minori stranieri non accompagnati;

Se non sei pronto a fare i conti con l'orrore, con la bestia che è in te, allora è meglio che smetti di leggere adesso e passi ad altro: si parlerà di bambini, di migranti minori non accompagnati che arrivano dall'orrore per finire all'inferno, di sesso e sfruttamento, si parlerà di argomenti che non dovrebbero mai essere nella stessa frase e che invece convivono la medesima atroce realtà.
Secondo un recente rapporto pubblicato dall'FXB Center for Health and Human Rights dell'Università di Harvard dal titolo eloquente “Emergenza in caso di emergenza”molti migranti minori non accompagnati che si trovano in Grecia vengono costretti a vendere il proprio corpo per pagarsi il viaggio verso l'Europa continentale e, in particolare, verso il Regno Unito. Un fenomeno che il rapporto descrive come “una crescente epidemia” di sfruttamento sessuale e di abusi: minorenni provenienti dall'Afghanistan, dal Pakistan e dalla Siria, in fuga dagli orrori della guerra spesso con traumi devastanti nella propria fragile psiche e spesso in viaggio da soli, senza i propri familiari, vengono avvicinati e plagiati dai trafficanti di esseri umani in Grecia, personaggi poco raccomandabili che chiedono loro cifre astronomiche per aiutarli a proseguire il viaggio.
Cifre che, spesso, questi minori non hanno, ragion per cui decidono di vendere il proprio corpo per ottenere il denaro per pagare ai contrabbandieri il passaggio: il prezzo medio di un atto sessuale con un bambino - perlopiù sono afghani ma molti sono siriani, iracheni e iraniani - è di soli 15 euro e i clienti sono sopratutto uomini di età superiore ai 35 anni. Secondo il rapporto, e secondo diversi altri pubblicati nel corso degli anni, una volta arrivati in Europa occorrono diverse migliaia di euro per ottenere i servigi dei trafficanti di esseri umani e continuare il viaggio nel Vecchio Continente, motivo per cui il fenomeno della prostituzione minorile assume connotazioni inquietanti. Con appena 15 euro a prestazione saranno molti gli abusi che questi minorenni dovranno subire prima di avere tutto il denaro necessario a partire.
Il costo dei servigi dei contrabbandieri va ben oltre la possibilità economica dei giovani migranti: secondo le pubbliche agenzie greche che si occupano di protezione minori nel 2016 il governo di Atene avrebbe dovuto gestire la tutela ed il trasferimento di 5.174 bambini e ragazzi ma al 31 dicembre quelli trasferiti in altri paesi europei erano appena 191 mentre la metà di tutti gli altri era ancora in attesa di una sistemazione in territorio ellenico.
Secondo il regolamento di Dublino, la convenzione che comprende 32 paesi - tra cui tutti e 28 quelli UE - e che determina lo Stato competente ad esaminare le domande di asilo o di riconoscimento dello status di rifugiato, ad ogni minore non accompagnato va garantito un tutore che lo possa assistere nella procedura di richiesta, per assicurare il rispetto di tutti i diritti e di tutte le normative: questo sistema inoltre prevede corsie preferenziali per i minori non accompagnati in attesa di ricongiungimento familiare con parenti che si trovano in altri stati firmatari di Dublino ma secondo Save The Children“molti rifiutano di farsi prendere le impronte digitali e altri si allontanano rendendosi irreperibili prima dell'avvio della procedura” perché se viaggiano da soli e non hanno la possibilità di ricongiungimento dovranno restare nel paese di arrivo. E in Grecia la situazione è tanto insostenibile quasi quanto lo è in Turchia. O in Italia.
Secondo il rapporto dell'Università di Harvard “c'è stato un fallimento drammatico delle politiche di protezione minori e questo incide su un numero significativo di immigrati e di rifugiati che si trovano in Europa oggi”: identifica e descrive stupri ed abusi, denuncia un'esposizione maggiore a rischi quali la tossicodipendenza per questi minori (che così aumentano il debito che hanno con i trafficanti e restano nelle loro disponibilità per un tempo più lungo), racconta il gioco di matrimoni e di abusi e rivela un sistema ricattatorio spietato da parte degli aguzzini, che minacciano di inviare alle famiglie dei minori immagini e prove che documentano gli abusi che subiscono.
I minori non accompagnati, a differenza degli adulti arruolabili per il lavoro nei campi o per vendere paccottiglia nei mercati abusivi, sono inevitabilmente esposti al rischio di sfruttamento sessuale: non hanno denaro, non hanno controllo e l'unica strategia per sopravvivere si incarna nel loro stesso giovane ed esile corpo. Un corpo che è oggetto del desiderio di molti, un corpo che è fonte di guadagno per altri. Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano al 31 novembre 2016 i minori non accompagnati presenti su territorio italiano erano 17.245 e di questi ben 6.508 erano stati dichiarati “irreperibili” (nel 2014 gli irreperibili erano “solo” un migliaio): si tratta di giovani perlopiù maschi, in larga parte di età compresa tra i 16 e i 17 anni e provenienti sopratutto dall'Egitto, dal Gambia, dall'Albania e dalla Nigeria.
In Italia il trend è in forte crescita: alla fine del 2015 i minori non accompagnati presenti in Italia erano 11.921, già il 13,1 per cento in più rispetto al 2014, sono cresciuti di quasi 6.000 unità nel 2016 e il 2017 non promette nulla di meno. Anzi, nei primi tre mesi di quest'anno i minorenni non accompagnati sbarcati in Italia sono stati 3.360. I dati tuttavia differiscono a seconda della fonte che si sceglie di adottare e la cosa più clamorosa è che differiscono da fonte istituzionale a fonte istituzionale: i dati che abbiamo enunciato qui sopra sono del Ministero del Lavoro e attengono alle presenze di minori in Italia ma ci sono altri numeri, del Ministero dell'Interno, che dicono che nel 2016 i minori non accompagnati arrivati sulle nostre coste sono stati più di 25.800.
La foglia di fico, tra l'altro con importanti aspetti critici circa il rispetto di standard minimi per lo stato di diritto, è rappresentata dai nuovi CIE del decreto Minniti-Orlando: si chiameranno CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri) e ospiteranno complessivamente 1.800 persone. Solo nel fine settimana di Pasqua gli sbarchi sono stati oltre 8.000.
Nella confusione aritmetica e nelle grandi difficoltà nel gestire il fenomeno una buona notizia bisogna darla: l'Italia si è dotata, prima tra tutti in Europa, di una legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati, approvata il 29 marzo scorso dalla Camera, che secondo molti - ONG comprese - va nella giusta direzione creando un sistema di accoglienza dedicato esclusivamente ai minori non accompagnati. Ma è una goccia nel mare: se paesi come la Gran Bretagna non velocizzano ed ampliano le proprie politiche di accoglienza, permettendo ad esempio il trasferimento in tempi brevi di quei minori che ne hanno diritto su suolo britannico, la normativa italiana va a sbattere contro un muro di gomma. Secondo la professoressa Jaqueline Bhabha, uno dei co-autori del rapporto dell'Università di Harvard citata dal Guardian“è essenziale che gli organi nazionali, regionali e internazionali affrontino questa grave emergenza […] ripensando al proprio approccio verso una delle tipologie di migranti più vulnerabili assegnando immediatamente risorse umane e finanziarie adeguate per invertire l'attuale situazione”.
Di recente in Italia sono esplosi diversi scandali di pedofilia e sfruttamento minorile, come ad esempio quello dei minori di etnia rom che si prostituiscono alla periferia di Bari: quante altre storie simili esistono nei segreti della bestia umana?...
(International Business Times)

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