Bangladesh annulla limite di età per le nozze: rischio di altre spose-bambine...
DACCA – Condanna unanime e orrore delle organizzazioni umanitarie, dopo l’approvazione in Bangladesh di una nuova legge che annulla il limite di età e consente alle minori di 18 anni di sposarsi per volontà dei genitori in “circostanze particolari” e per “il loro bene”. Il timore, da parte delle organizzazioni per i diritti umani, è che le famiglie possano costringere le ragazze vittime di stupro a sposare i loro violentatori oltre che legalizzare le nozze delle spose-bambine.
In pratica il Bangladesh legalizza le spose bambine che non hanno diritto a vivere la loro infanzia e giocare con bambole. L’associazione “Girl Not Bride”, ha criticato la legge che non definisce il significato di “casi particolari” e “per il loro bene” e rischia di legittimare e aumentare i casi di stupro ma non solo, anche la violenza domestica, ad esempio il “lancio dell’acido” e le gravidanze precoci.
“La necessità di salvaguardare l'”onore” delle ragazze incinte non si ottiene con il matrimonio; in questo modo non si proteggono le adolescenti, vengono esposte a violenze sessuali, fisiche e psicologiche”, afferma Girl Not Bride. In Asia, il Bangladesh ha il più alto tasso di matrimoni precoci: il 52% si sposa prima dei 18 anni e il 18% prima dei 15 anni. Queste foto esplorano le diverse vite dei Meghla, 17, e Rani, 16 – due ragazze adolescenti che vivono in Bangladesh e di fronte alle pressioni del matrimonio minorenne.
Alcune foto, pubblicate dal Daily Mail, mostrano la differente vita di Meghla, 17 anni, e Rani, 16, adolescenti che vivono in Bangladesh, di fronte alle pressioni del matrimonio con un uomo adulto. Meghla che a 15 anni si è sposata con un uomo di 28 – sua mamma a 16 anni e la nonna a 17 – ha un bambino di 2 mesi ed è felice che il marito sia più grande, lo considera una guida.
Rani a 14 anni fu messa sotto pressione dalla famiglia del suo fidanzato, che pretendeva il matrimonio, nonostante la riluttanza paterna. Il ragazzo minacciava infatti il suicidio e la famiglia il rapimento di Rani. Ma vinse la sua battaglia: la giovane, che ora ha 16 anni, con il sostegno dei suoi genitori studia e spera di diventare un medico; afferma di “non avere fiducia negli uomini” e che “qui, uscire di casa e parlare con un ragazzo, è inaccettabile”...
(blitz quotidiano)
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