Bangladesh, la donna che sfida i tabù alla guida di un risciò...
Dacca (askanews) - "La zia pazza". E' questo il modo
in cui tutti chiamano Mosammar Jasmine, l'unica donna a guidare un risciò per
professione di tutto il Bangladesh. Un soprannome che simboleggia tutto il
disprezzo con cui deve fare i conti ogni giorno per aver ignorato convenzioni e
tabù in un paese fortemente conservatore, in cui la donna viene relegata a
ruoli subalterni. Prima di lei, nessuna aveva mai inforcato la bici per guidare
il mezzo di trasporto più usato nel Paese spiega Jasmine che non ha alcuna
intenzione di smettere.
"Con l'aiuto di Dio, guadagno e posso occuparmi della mia
famiglia e pagare l'istruzione dei miei figli. Fisicamente è dura ma mi
guadagno il mio pane e non dipendo da nessuno", spiega. La sua carriera
nei trasporti è cominciata 5 anni fa, quando il marito l'ha abbandonata con 3
figli da mantenere, grazie ad un vicino che le ha proposto di usare il suo
risciò per qualche giorno. Le sue giornate sono faticose e spesso deve
scontrarsi con i pregiduizi. Molti vorrebbero pagare una tariffa inferiore o
addirittura non pagarla solo perché è una donna, altri la insultano perché
sostengono che quello che fa è contro l'Islam. Ma lei resiste senza scomporsi
perché, dice è "Allah che mi ha dato gambe e braccia per lavorare"...
Commenti