UNDICI PRETI TEDESCHI CHIEDONO L'ABOLIZIONE DEL CELIBATO PER I SACERDOTI...
"Ciò che ci muove è l'esperienza della solitudine", scrivono in una lettera, pubblicata dal quotidiano tedesco Deutsche Welle, in occasione dei loro 50 anni di sacerdozio
Undici preti cattolici in pensione hanno chiesto l'abolizione del celibato. "Ciò che ci muove è l'esperienza della solitudine", scrivono in una lettera, pubblicata dal quotidiano tedesco Deutsche Welle, in cui sostengono che la Chiesa cattolica dovrebbe abolire il voto del celibato.
Ogni uomo dovrebbe avere il diritto di scegliere se rispettare il voto o meno, scrivono in occasione dei loro 50 anni di sacerdozio.
"Crediamo che richiedere a ogni uomo che voglia diventare un sacerdote di rimanere celibe non sia accettabile", ha detto un membro del gruppo, il prete Franz Decker.
"Pensiamo che ad ogni cattolico dovrebbe essere consentito di scegliere se essere celibe o no, indipendentemente dal fatto che si voglia lavorare come sacerdoti o meno - proprio come nella Chiesa protestante o nella chiesa ortodossa, in realtà come in ogni chiesa, tranne quella cattolica".
Il gruppo di preti, ordinati nel 1967 a Colonia, in Germania, che chiede l'abolizione del celibato sostiene che molti sacerdoti moderni soffrano la solitudine e credono che gli uomini abbiano poco da guadagnare dall'imposizione della solitudine da parte della chiesa cattolica.
La lettera suggerisce inoltre altri modi per modernizzare la chiesa, come ad esempio l'apertura del sacerdozio alle donne.
La disciplina attuale, che si ritiene sia stata introdotta nel quarto secolo dopo Cristo, impone agli uomini di essere celibi e di praticare l'astinenza sessuale. ll celibato non è un dogma, ma una tradizione.
I fautori del celibato del clero lo vedono invece come "un dono speciale di Dio", per potersi dedicarsi alla loro religione più liberamente.
Tuttavia, secondo il teologo Wunibald Müller, molti sacerdoti lottano contro questo voto. "Anche se si decide di vivere il celibato, la sessualità è ancora lì", ha detto il teologo...
(The Post Internazionale)
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