Nel mondo una persona su 8 non ha accesso all'acqua potabile...




Le situazioni peggiori secondo Oxfam sono in Siria, Iraq e Yemen dove guerra e carestie stanno mettendo a dura prove le popolazioni locali.



Una persona su otto nel mondo non ha accesso all’acqua potabile. Oxfam, nel rapporto “#Savinglives: emergenza acqua” ha stimato in 748 milioni le persone nel mondo che vivono senza acqua potabile. Inoltre, sempre secondo i dati diffusi oggi 6 dicembre 2016, 2 miliardi e mezzo di persone sono prive di servizi igienico-sanitari a causa di guerre e catastrofi naturali. Uomini, donne e bambini colpiti da guerre che devastano da anni paesi come la Siria, l'Iraq, lo Yemen, il Sud Sudan, o che hanno costretto altri 9 milioni di persone a cercare salvezza dagli attacchi di Boko Haram nell'area intorno al bacino del lago Ciad, tra Nigeria, Niger e Ciad, sono le principali vittime di questa mancanza.

"In queste aree di crisi dove Oxfam è al lavoro ogni giorno, intervenire tempestivamente per garantire acqua pulita, servizi igienici e sanitari, o un riparo, può fare la differenza tra la vita e la morte per intere famiglie, spesso costrette a lasciarsi tutto alle spalle e a ricominciare da zero in un altro paese. – ha spiegato Riccardo Sansone, coordinatore umanitario di Oxfam Italia - A oggi abbiamo raggiunto oltre 13,7 milioni di persone nelle più gravi emergenze del pianeta, ma dobbiamo e possiamo fare di più".

In occasione della diffusione dei dati e in vista del Natale, Oxfam ha lanciato la campagna #Savinglives. In Siria e Iraq oltre 20 milioni di persone senza acqua e cibo, ha spiegato il rapporto: in Siria, dopo quasi 6 anni di conflitto, la situazione è al collasso con 13 milioni e mezzo di persone dipendono dagli aiuti umanitari e, tra queste, 3 milioni hanno accessi irrilevanti e gravemente insufficienti a cibo e acqua pulita.

E mentre ogni giorno quasi 7 mila siriani sono costretti a lasciare il proprio paese,ad Aleppo est oltre 275 mila persone, con l'inverno in arrivo, rimangono intrappolate sotto i raid, con scorte di cibo e acqua in esaurimento. Dall'inizio dell'offensiva, la popolazione non ha più accesso all’acqua pulita della rete pubblica: può contare solo su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata.

E la stessa situazione si registra in Iraq, dove l'offensiva in corso per la riconquista di Mosul all'Isis potrebbe generare centinaia di migliaia di profughi, facendo salire a oltre 10 milioni, metà dei quali bambini, il numero di persone che hanno un disperato bisogno di aiuto. Per far fronte all'emergenza, Oxfam è al lavoro nell'area per riuscire a garantire entro la fine di dicembre acqua e servizi essenziali ad almeno 60 mila sfollati, che si stanno rifugiando nei campi profughi per sfuggire al conflitto...

(Globalist)

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