Voilà, l’accordo sul clima...
Centonovantacinque nazioni del mondo sono in sintonia sui grandi temi e su cosa fare per migliorare l’ambiente. Ora vediamo chi rispetta i patti
L’assemblea plenaria della Conferenza organizzata dall’ONU sul clima, la COP21, i delegati dei paesi presenti ha discusso il testo definitivo dell’accordo sul clima che impegna tutti a fare alcune importanti azioni per migliorare le condizioni climatiche da qui ai prossimi anni. E lo hanno firmato tutti i 195 paesi che erano a Parigi, un evento storico.
Una volta adottato dall’assemblea, il documento sarà aperto alla firma presso il quartier generale delle Nazioni Unite dal 22 aprile 2016 al 21 aprile 2017.
Ecco come sono stati risolti i tre punti critici del testo che hanno costretto a rimandare di 24 ore la presentazione dello stesso.
La bozza sul clima prevede di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi entro il 2020, forse fino agli 1,5 gradi. Questo consentirebbe di limitare significativamente i rischi e gli impatti del riscaldamento.
Il progetto di decisione che accompagna l’accordo prevede che i 100 miliardi di dollari all’anno da qui al 2020 che devono essere mobilitati per i paesi in via di sviluppo siano una base di partenza. Un nuovo obiettivo finanziario sarà fissato al più tardi nel 2025.
I piani nazionali per il taglio dei gas serra saranno sottoposti a revisione ogni cinque anni. Il progetto di accordo prevede inoltre che le parti puntino a raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il più presto possibile, e di proseguire con rapide riduzioni dopo quel momento per arrivare a un equilibrio tra le emissioni da attività umane e le rimozioni di gas serra nella seconda metà di questo secolo.
(Il Journal)
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