Parigi, ora il rischio è quello di Crociate post-moderne...






L'editoriale di Luca Greco


L'orrore dei fatti accaduti ieri a Parigi, a distanza di 10 mesi dall'attentato a Charlie Hebdo e a circa 50 anni da quello della guerra d'Algeria, vanno analizzati con estrema attenzione, prudenza e freddezza al fine di identificare precisamente cause e possibili azioni.
La Guerra d'Algeria, terminata nel 1962, che seguiva di poco quella dell'Indocina - nell'ambito del processo di "decolonizzazione" della Francia e della ricerca di indipendenza delle (ex) colonie - si estese al di fuori dei confini locali arrivando fino a un attentato a Parigi.
 
Charlie Hebdo, settimanale satirico francese: nel 2006 aveva pubblicato le caricature di Maometto -
rappresentazione vietata dalla religione islamica, che non consente l'iconografia - causando grandi reazioni da parte delle comunità islamiche e non solo. Nel 2011 di nuovo Maometto in atteggiamenti e frasi irriverenti: sede distrutta dalle molotov e sito hackerato. 7 gennaio 2015: Maometto sodomizzato. Vignette dissacranti sui simboli religiosi, che indignarono anche il Papa. 12 morti, una carneficina.
Parigi, ieri: oltre 120 morti. A settembre scorso la Francia ha iniziato a bombordare la Siria, il nord della Mesopotamia, tra il Tigri e l'Eufrate, sua ex colonia a cavallo delle due grandi guerre mondiali. Paese che nel 1945 insorse e venne bombordato, fino alla proclamazione dell'indipendenza il 1° gennaio 2015.
La storia si ripete. Le reazioni anche.
11/09/2001. Strage alle Torri Gemelle di NY. Una tragedia di civili. Attacco che seguì quello alla ambasciate americane in Kenya e Tanzania e quello alle stesse torri non andato a segno. Cause che molti storici hanno identifcato nella politica estera degli USA: un colonialismo post-moderno nel medio oriente e in tutto il golfo persico per il presidio delle fonti energetiche, il controllo dell'area adiacente alla ex URSS, anche grazie alla forte alleanza con Israele, il finanziamento e supporto a varie organizzazioni locali al fine di tentare di tutelare i propri interessi.
Ne seguì il "Patriot Act", che aumentò in modo forte e quasi autocratico i poteri di polizia limitando al contempo i diritti di liberà, causando molti incidenti e "crimini d'odio" contro civili medio-orientali o con sembianze islamiche. Un pò quel che accadde al termine della seconda guerra mondiale con i molti crimini attuati da alcuni partigiani come risposta alle nefandezze naziste.
Seguì quindi la guerra in Pakistan contro i Talebani, le guerre del Golfo, l'invasione dell'Irak e il rovesciamento di Saddam (e l'antrace mai trovata...), la guerra in Libia, con destabilizzazione di sistemi che, seppur autoritari e sanguinari, consentivano il presidio di situazione complesse e regole diverse. La rottura di molti sistemi e l'avvio di nuove politiche coloniali, in territori "caldi" e vicini al focolaio medio-orientale, hanno portato a guerre civili, redistribuzione di poteri, finanze, ruoli, forze, fino alla nascita dello "Stato" dell'Isis.
Azioni e reazioni. Con un crescendo di quelli che vengono chiamati "danni collaterali".
La guerra è la guerra, non guarda in faccia a nessuno. Colpisce tutti. Innocenti, civili, donne, bambini, scuole, ospedali. Con in mezzo qualche colpevole.
La domanda sembra sorgere spontanea: Al Qaeda prima e l'Isis poi sono nati per genesi naturale o perchè li abbiamo contribuito noi alla loro creazione, con il combinato tra volontà di supremazia e venir meno di sistemi autoctoni? Siamo noi la loro madre? O ci sono sempre stati? E perchè sono più presenti in alcuni luoghi e momenti storici?
Ma andiamo con ordine.
Mamometto, ovvero Muhammad, pare egli stesso discendente di Ismaele, figlio di Abramo, nacque alla fine del 6° secolo, divenne un famoso commerciante, si sposò ed ebbe 6 figli. Fu prescelto da Allah per ricevere la profezia intorno al 610 tramite l'Arcangelo Gabriele. Un culto monoteista, raccolto poi all'interno del Corano, La Bibbia degli islamici.
Anche Mametto fu considerato un eretico, un cristiano eretico, perseguitato nelle sue terre, come Gesù. Dante lo mise nell'Inferno tra i seminatori di scandalo e di scisma.
La religione Islamica divenne una delle principali religione monoteiste, insieme a Cristianesimo e Ebraismo. Ciascuna religione è sempre stata considerata "superiore" alle altre, originò imposizioni di culto sui singoli popoli e su quelli sottomessi.
Gli Ebrei si consideravano il Popolo Eletto dal Signore, Teodosio promulgò nel 380 d.C. l'Editto di Tessalonica, imponendo l'obbligatorietà del Cristinaesimo e la conseguente proibizione di altri culti.
La lotta per la supremazia religiosa, intimamente connessa a quella economica e politica, dette poi luogo alle "guerre sante", alle crociate contro i "mori", che iniziarono nell'anno 1.000 e durarono oltre 200 anni, alla lotta agli eretici, in Europa e in America, alla distruzione di intere popolazioni, alle condanne al rogo da parte della Chiesa cattolica, che determinava in via esclusiva i reati di eresia con i propri tribunali, decretando la morte, la prigione, la tortura, e affidandone poi l'esecuzione all'autorità civile, avendo il "divieto di spargere sangue".  Ai re Cattolici alleati dei Papi e agli Inquisitori, come "Frate" Tomas de Torquemada che nel 1500 con il Consiglio Supremo della Santa Inquisizione perseguitò centinaia di migliaia di "eretici", tra i quali musulmani, ebrei, atei, professanti altre religioni, falsi cristiani.
Un balzo al '700, alla Rivoluzione Francese, ai sacri principi della Liberté, Égalité, Fraternité del 1789 alla Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino, che sanciva la libertà come " potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui", culminata nel Regime del Terrore e di persecuzione imposto dal Comitato di Salute Pubblica di Robespierre.
Secoli bui e genocidi, la cui memoria si è quasi estinta.
La Francia deve difendersi, certo. Ma da chi? Dai terroristi, dai musulmani, da se stessa?
Sono stati messi i controlli alle frontiere, non distanti dalla chiusira dei confini. Misure straordinarie di polizia e di intervento. Il terrorismo deve essere condannato in tutte le sue forme e adeguatamente combattuto. Ma attenzione che il rischio di ripristinare il Regime del Terrore non è la soluzione al Terrore.
Innalzare i muri, anche in Europa, aumenta la separazione, la segregazione, le distanze e gli odi tra Paesi, popolazioni, etnie, religioni, interessi.
Oggi Renzi ha giustamente dichiarato fratellanza e vicinanza alla Francia. Un bellissimo discorso, che ha toccato al cuore. Ma non ha citato la fratellanza con gli Islamici. Un popolo, come il nostro, che condanna gli attacchi e che ne subisce anch'esso le conseguenze, dirette e indirette.
La ricerca della soluzione al terrorismo va ricercata eliminando i muri tra i popoli, riconoscendoli e rispettandoli, e alleandosi con essi al fine di combattere i nuclei di estremisti che vi si annidano, e che vengono condannati anche da coloro che professano la stessa religione.
Il nemico non è  un popolo o una religione. Il nemico primo è il razzismo e la ricerca di supremazia che è dentro di noi e che ha portato genocidi nella storia dell'umanità e che tutti insieme dobbiamo combattere.
Solo un'analisi attenta, prudente e fredda ci può consentire di capire la storia e la genesi degli effetti che stiamo vivendo, e di identificare precisamente cause e possibili azioni. E qualunque soluzione dovrà essere condivisa con i popoli di origine musulmana che hanno la nostra stessa dignità e gli stessi diritti, tra i quali quelli di non essere bombardati o ghettizzati.
Popoli che del resto vivono anche trasversalmente in tutta Europa e rappresentano parte integrante della nostra società e della nostra vita, e che dovremo essere in grado di trasformare nei nostri primi alleati contro il terrore.

(affaritaliani,it)

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