Donne saudite per la prima volta al voto nel loro Paese: "Il cambiamento è vita, ma si deve fare ancora tanta strada"...






Per la prima volta nella storia dell'Arabia Saudita anche alle donne è stato concesso di partecipare al voto per le elezioni locali che si terranno in tutta la nazione. Un gesto che i funzionari del paese stanno descrivendo come una "pietra miliare" che darà un forte contributo all'intenso periodo di progresso e emancipazione che è in atto.
Un gesto di un'importanza inaudita, per un paese in cui da sempre i diritti delle donne sono gravemente limitati, per la prima volta è stata richiesta la loro opinione, il loro pensiero per le elezioni comunali che ci sono in programma in tutto il paese e si concluderanno entro la fine dell'anno.
Come riportato da The Independent, secondo la Saudi Gazette, due donne di nome Jamal Al-Saadi e Safinaz Abu Al-Shamat, sono state le prime in assoluto a registrarsi ufficialmente come elettrici nella storia del loro paese. I dati relativi alla loro persona sono stati ripresi dai registri presenti all'interno dell'ufficio elettorale di Madinah e Makkah.
Il periodo per le votazioni durerà 21 giorni, ma la signora Shamat ha dichiarato al giornale di essere così entusiasta e determinata tanto da non aver resistito molto. Voleva essere la prima a votare, per lei si è trattato di un dovere. Per gli attivisti è stato un traguardo importante ma non è il caso di esultare, c'è ancora molta strada da fare prima che la figura della donna riesca ad avere gli stessi diritti degli uomini.
"Quello che è accaduto è da considerarsi una piccola frazione di tutto quello che ancora dovremo affrontare per combattere la disuguaglianza presente da sempre in Arabia Saudita" ha detto Karen Middleton il portavoce di Amnesty International UK.
"Non bisogna dimenticare che le donne saudite non possono arrivare da sole negli uffici elettorali, visto che non sono autorizzate a guidare una macchina da sole. Gli è consentito viaggiare, lavorare o intraprendere un percorso di studi, ma solo se seguite e accompagnate in ogni momento da una figura di sesso maschile."
In un'intervista a AsiaNews a Riyadh, una candidata di sesso femminile tra i 21 componenti, in un workshop di promozione per le elezioni di Dicembre ha detto che sarebbe stata sicuramente una campagna con un unico messaggio: "cambiare". Si tratta di Haifa al-Hababi, 36 anni che ha aggiunto: "Bisogna cambiare il sistema. Il cambiamento è vita. Il governo ci sta dando questa possibilità, è nostro dovere utilizzarla"...
(L'Huffington Post)

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