Crisi sanitaria in Venezuela: la carenza di farmaci raggiunge livelli da crisi umanitaria...
Donne incinte in un ospedale del Venezuela Reuters/Isaac Urrutia
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I bambini non sono esattamente le tipiche categorie di persone che si trovano durante delle manifestazioni di protesta, ma questa settimana avevavo avviato insieme ai loro genitori, davanti all'ospedale José Manuel de los Rios hospital di Caracas, Venezuela, una protesta indossando delle mascherine mentre stavano ricurvi sulle sedie a rotelle. Chiedevano aiuto a un sistema che non riesce ad andare incontro alle loro esigenze: “OSPEDALE J.M. RIOS IN EMERGENZA,” si leggeva su un cartello. “IL CANCRO NON ASPETTA” diceva un altro.
Si trattava di una dimostrazione per una situazione disperata. L'ospedale Josè Manuel de Los Rios, uno dei maggiori centri medici pediatrici del Venezuela, stava per terminare i farmaci. La sua fornitura di 19 differenti farmaci chemioterapici era quasi esaurita, lasciando diversi giovani pazienti malati di cancro privi di trattamento per più di due settimane.
Gli ultimi sviluppi della crisi sanitaria del Venezuela ha raggiunto quest'anno vette preoccupanti. Le cure mediche accessibili erano state uno dei cavalli di battaglia della rivoluzione socialista dell'ex presidente Hugo Chavez, ma le carenze di medicinali, equipaggiamenti medici vecchi e un esodo di medici e infermieri hanno lentamente fatto esplodere una crisi nella sanità. Malati di cancro, donne incinte, venezuelani che hanno necessità di un trapianto di organi e sieropositivi sono rimasti privi di cure mentre nasceva un mercato nero dei farmaci. Il Venezuela sta già affrontando una pesante crisi economica e crescenti tensioni politiche, ma i gruppi a difesa dei diritti umani dicono che la situazione sanitaria sta facendo precipitare il paese verso una crisi umanitaria.
«La situazione diventa peggiore ogni mese, diventa peggiore ogni giorno», ha detto lunedì Francisco Valencia, direttore di Codevida, un'organizzazione con sede a Caracas dedicata alla promozione dei diritti sanitari in Venezuela.
Il Dipartimento di Oncologia dell'ospedale Josè Manuel de Los Rios aveva già vissuto situazioni di scarsità in precedenza, quando sono venuti a mancare tre o quattro farmaci chemioterapici alla volta, ma le ultime carenze sono inedite. Due giorni dopo le proteste di lunedì, l'ospedale ha ricevuto otto dei farmaci mancanti e ha riavviato i trattamenti chemioterapici, tuttavia il ritardo di due settimane ha creato nuove ansietà tra i pazienti e i gruppi a difesa dei diritti sanitari.
Il problema non riguarda solo i malati di cancro. Circa il 70% delle medicine in Venezuela, compreso l'ibuprofene, trattamenti per l'ipertensione e farmaci per il controllo delle nascite, sono attualmente scarsi, secondo la Federazione farmaceutica venezuelana, un'associazione commerciale di lavoratori nell'industria farmaceutica. Codevida ha presentato il punto della situazione a marzo presso la Commissione interamericana dei diritti umani, con una lunga lista di cifre scioccanti: circa 15000 persone con malattie ai reni che necessitano di dialisi non hanno ricevuto gli standard minimi per il trattamento delle loro condizioni; oltre 45000 persone sieropositive subiscono la mancanza di farmaci antiretrovirali; e circa il 60% delle donne incinte nel paese non ricevono cure prenatali, mentre le gravidanze aumentano tra le adolescenti, in parte a causa della scarsità di preservativi e altri anticoncezionali...
(International Business Times)
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