MONDO MUSULMANO IN PIAZZA CONTRO LE VIGNETTE DI CHARLIE HEBDO...
Dopo la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo, la cui redazione è stata decimata la scorsa settimana da un attacco terroristico, e le affollatissime manifestazioni in Francia e nel resto dell’Europa, tra ieri e oggi è stato il mondo musulmano a scendere in piazza contro la vignetta che il giornale satirico francese ha scelto per l’ultimo numero, venduto in milioni di copie.
Se il motto dei giorni scorsi era stato “Io sono Charlie”, quello prevalente nelle piazze mediorientali e africane è stato “Io sono musulmano e amo il mio Profeta”.
Le manifestazioni hanno avuto in alcuni casi un epilogo violento. In Niger, a Niamey, alcune chiese sono state vandalizzate così come alcuni esercizi commerciali gestiti da cristiani. Alcuni paesi, tra cui Algeria, Tunisia, Marocco e Senegal non hanno autorizzato la vendita del settimanale francese.
I fatti più gravi sono stati quelli in Niger, paese che risente della forte influenza economica francese, così come altre ex colonie di Parigi. Cominciate ieri, le proteste sono proseguite oggi e hanno richiesto l’intervento della polizia in tenuta antisommossa a protezione della cattedrale di Niamey. Ieri, a Zinder, seconda città del laese, gli scontri tra manifestanti e polizia si sono conclusi con quattro morti e 45 feriti.
Proteste si sono tenute anche a Gerusalemme Est dove il Gran Mufti, Mohammed Hussei, ha definito un insulto a tutti i musulmani la vignetta di Charlie Hebdo. In Giordania, il re Abdallah II – che aveva preso parte alla marcia parigina in solidarietà delle vittime degli attacchi – ha definito la scelta di Charlie Hebdo “irresponsabile e incosciente”. In Senegal – altro paese che risente fortemente dell’influenza economica e politica francese – il tricolore francese è stato bruciato davanti all’Ambasciata di Parigi a Dakar. Manifestazioni sono state organizzate anche a Bamako, in Mali, in diverse città pachistane, e in altri paesi...
(Atlas)
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