Isis, appello della famiglia di Kassig: pregate per lui...






«Chiediamo alle persone in tutto il mondo di pregare per la famiglia di Henning, per nostro figlio, e per il rilascio di tutte le persone innocenti tenute in ostaggio in Medio Oriente e in tutto il mondo». È l'appello, si legge sulla Cnn, lanciato dalla famiglia di Peter Kassig, tenuto in ostaggio dallo Stato islamico e la cui vita è stata minacciata ieri nel video del gruppo terroristico in cui verrebbe mostrata la decapitazione del cooperante britannico Alan Henning.

Ostaggio dal 2013 Kassig, 26 anni, è partito la prima volta per il Medio Oriente come soldato americano, ma poi è tornato come operatore umanitario. Ieri, i suoi genitori, Ed e Paula, da Indianapolis hanno confermato che è tenuto in ostaggio dall'Is, ma senza fornire ulteriori dettagli. I due avevano mantenuto il silenzio sulla sua cattura da quando era stato preso in ostaggio nel 2013. Kassig si è unito ai ranger dell'esercito americano nel 2006 ed è stato poi dispiegato in Iraq nel 2007. Dopo essere stato congedato con onore per motivi medici è tornato negli Stati Uniti per studiare scienze politiche. Ma nel 2010 ha deciso di diventare tecnico di emergenza sanitaria e nei due anni seguenti si è innamorato, sposato e poco dopo divorziato. L'uomo ha deciso quindi di andare a Beirut, seguire la situazione in Siria e cercare di offrire aiuto e durante le vacanze primaverili è partito per la capitale del Libano.

Il sequestro Finito il semestre negli Stati Uniti, l'uomo è tornato in Libano e ha fondato l'ong Sera (Special Emergency Response and Assistance). Nell'estate del 2013 ha spostato la sua base operativa a Gaziantep, in Turchia. «Non sono un medico, non sono un infermiere - ha detto in un'intervista del 2012 - ma sono un ragazzo che può ripulire le bende, aiutare a pulire i pazienti, cambiare le bende, migliorare un po' la qualità della vita delle persone. Questo è qualcosa che per me ha un senso, uno scopo». Ma, come riferito dalla sua famiglia, il primo ottobre del 2013 è stato «fermato» mentre si recava a Deir el-Zor, nella Siria orientale. Peter, hanno aggiunto i parenti, mentre tenuto in ostaggio si è convertito all'Islam, adesso si chiama Abdul-Rahman.
(il messaggero.it)

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