Siria, jihadisti dell'Is decapitano soldato libanese...





Giustiziato un altro ostaggio. Scontri sul Golan: caschi blu sotto attacco


I jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato uno dei 19 soldati libanesi presi in ostaggio nei giorni scorsi in un blitz ad Arsal, città libanese sul confine con la Siria. Lo si apprende da un video postato sul web, nel quale si vede il soldato, identificato come Ali al-Sayyed, bendato e con le mani legate dietro la schiena, che si contorce e scalcia mentre un militante dell'Is annuncia la sua uccisione. Poco dopo, un altro militante lo decapita. Alcune ore dopo il primo video, ne è stato postato un secondo che mostra altri nove soldati libanesi che implorano di essere risparmiati e chiedono ai familiari di manifestare per le strade delle loro città per chiedere la liberazione dei detenuti dell'Is in cambio del loro rilascio. Si tratta dell'ennesima decapitazione pubblica dopo quella di James Foley, il giornalista Usa catturato in Iraq e quella in Egitto delle "quattro spie di Mossad"

Golan, soldati tratti in salvo. L'Onu fa sapere che sono stati tratti in salvo almeno una trentina dei caschi blu filippini coinvolti in duri scontri con i ribelli siriani sulle alture del Golan, al confine tra Siria e Israele, dove due postazioni dei militari di Manila sono assediate da giovedì. In precedenza il ministro della Difesa filippino, Voltaire Gazmin, aveva riferito che una delle due postazioni in cui si trovano i 72 militari di Manila è stata evacuata mentre l'altra è stata attaccata dai ribelli qaedisti di Al Nusra e ne è nato uno scontro a fuoco. Nel frattempo il personale Onu sta tentando di localizzare i 44 caschi blu originari delle isole Fiji rapiti dai ribelli nel Golan, anche loro inquadrati nell'Undof, la missione Onu che pattuglia la zona contesa fra Siria e Israele.

(IlTempo.it)

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