Immigrazione, Malmstrom: «Ue non ha abbandonato Roma» Nel 2013 aumento delle richieste di asilo in Italia del 61%...
Il commissario Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom replica a chi dice che l’Europa ha abbandonato l’Italia nella crisi dei migranti con un secco «non è giusto, certamente la Commissione europea ha aiutato Roma». La politica svedese ha però anche aggiunto che «gli stati membri potrebbero fare di più» e auspicando quindi una «discussione» al Consiglio Ue informale, che si tiene il 7 e l’8 luglio, a Milano.
«500 MILIONI PER LA CRISI». L'Italia, ha ricordato la commissaria, ha ricevuto dall'Ue nella passata programmazione finanziaria europea circa 500 milioni di euro complessivi provenienti da diversi fondi, mentre nella prossima (2014-2020) «sarà il più grande ricevente di fondi» per la gestione dell'immigrazione.
«ACCORDO CON I PAESI UE PER ‘SPARTIZIONE’ MIGRANTI». Oltre all'impegno per rafforzare le operazioni di Frontex e cercare di coadiuvare l'operazione Mare Nostrum, ha sottolineato la Malmstroem, «stiamo facendo appello agli altri stati membri per la spartizione» dei rifugiati e «siamo anche impegnati con i paesi terzi» per cooperare nella gestione dei flussi migratori.
«ASSEMBLEA PER PIANIFICARE GLI ASPETTI CRITICI». Ora, con il Consiglio informale dei ministri dell'interno e della giustizia previsto a Milano sotto la presidenza italiana dell'Ue, gli stati membri avranno la possibilità di «farsi un'idea più chiara» di ciò di cui ha bisogno l'Italia e «quale tipo di assistenza l'Italia si aspetti», ha concluso la commissaria.
ITALIA AL QUINTO POSTO PER RICHIESTE D’ASILO. Intanto, secondo quanto emerge dal rapporto dell'Ufficio europeo di sostegno all'asilo (Easo), l'Italia nel 2013 è rientrata nei primi cinque paesi Ue per numero di richieste d'asilo ricevute, posizionandosi al quinto posto.
AUMENTO DI RICHIEDENTI ASILO. Le domande, pari a 27.930, sono aumentate del 61%. Prima la Germania con 126.705 e un aumento del 64% rispetto al 2012. Nell'Ue nel suo complesso sono aumentate su anno del 30%, e del 19% nei soli primi quattro mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013.
DA NIGERIA SOMALIA E ERITREA MAGGIOR NUMERO DI RIFUGIATTI. L'aumento dei richiedenti asilo in Italia, spiega il rapporto Ue, «può essere legato all'alto numero di attraversamenti del Mediterraneo registrati nel 2013». E la crescita del 61%, pari a +10.595 richieste rispetto al 2012, «riflette i netti aumenti di richiedenti provenienti da Nigeria, Somalia ed Eritrea». L'Italia era stata invece terza a livello Ue per numero di richieste nel 2011, in concomitanza con i fatti della Primavera araba, quando si toccò la cifra record italiana di 40.315.
CRESCE ANCHE IL NUMERO DI SIRIANI. A livello Ue, invece, le principali tendenze che stanno emergendo già a inizio 2014 evidenziano un continuo aumento dei rifugiati siriani, che sono aumentati in termini sia assoluti che relativi rispetto al 2013 e sono nella 'top 3' delle richieste di asilo di ben 16 stati membri. C'è inoltre stato un «aumento sostanziale», spiega l'Ufficio Ue, per gli eritrei che «arrivano in Italia e fanno domanda in Germania, Olanda, Norvegia e Svezia».
ESODO DALL'UCRAINA. A fronte di un declino nei primi mesi dell'anno delle richieste di cittadini russi, si è invece registrato un «aumento significativo» da parte di cittadini ucraini, i cui numeri sono schizzati da marzo a maggio a +2000 quando nei precedenti 20 anni erano in media 100 al mese.
«500 MILIONI PER LA CRISI». L'Italia, ha ricordato la commissaria, ha ricevuto dall'Ue nella passata programmazione finanziaria europea circa 500 milioni di euro complessivi provenienti da diversi fondi, mentre nella prossima (2014-2020) «sarà il più grande ricevente di fondi» per la gestione dell'immigrazione.
«ACCORDO CON I PAESI UE PER ‘SPARTIZIONE’ MIGRANTI». Oltre all'impegno per rafforzare le operazioni di Frontex e cercare di coadiuvare l'operazione Mare Nostrum, ha sottolineato la Malmstroem, «stiamo facendo appello agli altri stati membri per la spartizione» dei rifugiati e «siamo anche impegnati con i paesi terzi» per cooperare nella gestione dei flussi migratori.
«ASSEMBLEA PER PIANIFICARE GLI ASPETTI CRITICI». Ora, con il Consiglio informale dei ministri dell'interno e della giustizia previsto a Milano sotto la presidenza italiana dell'Ue, gli stati membri avranno la possibilità di «farsi un'idea più chiara» di ciò di cui ha bisogno l'Italia e «quale tipo di assistenza l'Italia si aspetti», ha concluso la commissaria.
ITALIA AL QUINTO POSTO PER RICHIESTE D’ASILO. Intanto, secondo quanto emerge dal rapporto dell'Ufficio europeo di sostegno all'asilo (Easo), l'Italia nel 2013 è rientrata nei primi cinque paesi Ue per numero di richieste d'asilo ricevute, posizionandosi al quinto posto.
AUMENTO DI RICHIEDENTI ASILO. Le domande, pari a 27.930, sono aumentate del 61%. Prima la Germania con 126.705 e un aumento del 64% rispetto al 2012. Nell'Ue nel suo complesso sono aumentate su anno del 30%, e del 19% nei soli primi quattro mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013.
DA NIGERIA SOMALIA E ERITREA MAGGIOR NUMERO DI RIFUGIATTI. L'aumento dei richiedenti asilo in Italia, spiega il rapporto Ue, «può essere legato all'alto numero di attraversamenti del Mediterraneo registrati nel 2013». E la crescita del 61%, pari a +10.595 richieste rispetto al 2012, «riflette i netti aumenti di richiedenti provenienti da Nigeria, Somalia ed Eritrea». L'Italia era stata invece terza a livello Ue per numero di richieste nel 2011, in concomitanza con i fatti della Primavera araba, quando si toccò la cifra record italiana di 40.315.
CRESCE ANCHE IL NUMERO DI SIRIANI. A livello Ue, invece, le principali tendenze che stanno emergendo già a inizio 2014 evidenziano un continuo aumento dei rifugiati siriani, che sono aumentati in termini sia assoluti che relativi rispetto al 2013 e sono nella 'top 3' delle richieste di asilo di ben 16 stati membri. C'è inoltre stato un «aumento sostanziale», spiega l'Ufficio Ue, per gli eritrei che «arrivano in Italia e fanno domanda in Germania, Olanda, Norvegia e Svezia».
ESODO DALL'UCRAINA. A fronte di un declino nei primi mesi dell'anno delle richieste di cittadini russi, si è invece registrato un «aumento significativo» da parte di cittadini ucraini, i cui numeri sono schizzati da marzo a maggio a +2000 quando nei precedenti 20 anni erano in media 100 al mese.
Lunedì, 07 Luglio 2014
(Lettera 43)
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