Thailandia, dopo i politici la giunta militare punta gli intellettuali...





Dopo i cento politici arrestati ieri, tra cui la ex premier Yingluck Shinawatra, i militari convocano altre 35 persone, tra cui docenti universitari. L'esercito promette: "Non togliamo loro la libertà: solo una settimana in cella per dar loro il tempo di pensare". Ma gli Usa sospendono 3,5 milioni di aiuti militari 

BANGKOK - Dopo i politici, sono gli intellettuali a finire nel mirino della giunta militare postasi alla guida del Paese con il colpo di mano di giovedì scorso. Dopo aver tratto in arresto un centinaio di esponenti politici tra i 150 convocati ieri, tra cui la ex premier Yingluck Shinawatra e il suo successore ad interim, Niwattumrong Boonsongpaisan, il Npomc (Consiglio Nazionale per il Mantenimento della pace e dell'Ordine) ha ordinato oggi a 35 persone di presentarsi, pena l'arresto: accanto ad altri esponenti politici e attivisti, colpisce questa volta la presenza di diversi docenti universitari. 

Uno dei professori è Pavin Chachavalpongpun, titolare della cattedra di Studi del Sudest Asiatico presso l'università di Kyoto, in Giappone. raggiunto al telefono, il professor Chachavalpongpun ha detto che non farà ritorno in patria e ha definito il richiamo un segno di insicurezza della giunta militare. "Militari che si presentano come mediatori nel conflitto thailandese, è un controsenso. In realtà stiamo regredendo alla più cruda forma di autoritarismo", le parole del docente

Uno dei membri del governo, il ministro dell'Istruzione Chaturon Chaisang, è invece sfuggito all'arresto. Dal suo nascondiglio, ha scritto un post su Facebook in cui ha giurato che non risponderà alla convocazione dei militari, ma allo stesso tempo che non resisterà all'eventuale arresto. Aggiungendo che il colpo di Stato potrà solo peggiorare il clima politico in Thailandia.
                   
La giunta militare ha dichiarato che i politici arrestati resteranno in stato di detenzione fino a una settimana, per dar loro "il tempo di riflettere" e per riportare la calma in Thailandia. Il portavoce dei militari, colonnello Weerachon Sukondhapatipak, ha spiegato che i politici in cella saranno trattati bene e che lo scopo dell'esercito è solo il raggiungimento di un compromesso tra le forze politiche. La mossa viene invece letta come un'azione preventiva per impedire alle figure di più alto profilo dei due schieramenti, pro e contro il governo destituito, di organizzare la protesta contro il golpe militare. 

Anche gli Stati Uniti, il principale alleato della Thailandia, non accettano le motivazioni presentate alla comunità internazionale dall'esercito thailandese, riportare la calma in un Paese lacerato dal confronto tra le camicie rosse del clan Shinatrawa e gli anti-governativi, promuovere il dialogo e tranquillizzare gli investitori stranieri. Per questo, sono stati sospesi 3,5 milioni di dollari di aiuti militari americani, mentre il portavoce del Dipartimento di Stato, Marie Harf, ha dichiarato che Washington sta decidendo in merito a ulteriori 7 milioni di dollari. Oltre a consigliare ai cittadini americani di riconsiderare ogni "non essenziale" viaggio in Thailandia. 



Dopo il licenziamento della giovane giornalista thailandese, Porntipe Mongayai, che aveva postato online una sua foto con cui esprimeva contrarietà al colpo di stato facendosi ritrarre con un cerotto rosso a croce sulla bocca accanto ad una fila di soldati, in tanti hanno deciso di ripetere lo stesso gesto partecipando alle manifestazioni di protesta con la bocca chiusa da un cerotto che forma una grande "X".


(Repubblica.it)

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