“Lo stupro usato come arma da guerra”...



                                          Donne in Afghanistan


Un rapporto delle Nazioni Unite: sono 21 le nazioni dove la violenza sessuale viene adoperata in modo sistematico nei conflitti. Tra loro spiccano Siria, Afghanistan, Centrafrica e Birmania

CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Sono 21 le nazioni dove lo stupro ed altre forme di violenza sessuale vengono adoperate come armi da guerra e fra loro spiccano Siria, Afghanistan, Centrafrica e Birmania. Ad attestarlo è un rapporto delle Nazioni Unite che il Segretario generale, Ban ki moon, ha presentato parlando di “un crimine globale” perché i 34 gruppi armati che lo commettono si trovano in più Continenti e ne condividono l’uso come “arma per prevalere in situazioni di conflitto”. Il riferimento è anzitutto alle fazioni armate che si confrontano in Centrafrica e Siria ma un accento particolare viene messo anche su Afghanistan e Birmania nonché sulle milizie che operano in Costa d’Avorio, Congo, Mali e Sud Sudan. “Dall’Asia al Medio Oriente ci troviamo di fronte a reati e criminali - ha detto Zainan Hawa Bangura, rappresentante speciale Onu sulla violenza sessuale - che quasi mai fanno i conti con la giustizia così come i sopravvissuti non ricevono aiuti per ricostruire le loro vite”. Lo stupro, si legge nel rapporto, viene adoperato quasi ovunque “come arma strategica per ottenere il controllo di un territorio e delle sue risorse” ed il riferimento alla Siria aggiunge un altro particolare della sanguinosa guerra civile in atto dal 2011. In Afghanistan invece questo tipo di “crimini di guerra” è aumentano nel 2013 “del 25 per cento” nonostante la diminuzione di attacchi di tipo tradizionale da parte dei taleban. Fra i diversi scenari spicca comunque il Centrafrica perché “fra marzo e dicembre 2013 gli stupri sono stati la maggiore arma adoperata dalle fazioni in guerra”. 
(La Stampa Esteri)

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