"Hasta siempre Gabo"....





Tre giorni di lutto in Colombia per la scomparsa del premio Nobel morto ieri all'età di 87 anni. Tantissimi i messaggi di cordoglio di capi di Stato, scrittori, poeti. Obama: "Addio a un grande visionario". Hollande: "Se ne va un gigante della Letteratura". L'ex amico Mario Vargas Llosa: "Un grande uomo è morto". La scrittrice cilena Isabel Allende: "Ha mostrato al mondo l'America Latina"

Città del Messico"Con la morte di Gabriel García Marquez il mondo ha perso uno dei suoi più grandi scrittori visionari e uno dei miei preferiti, sin da quando ero giovane". L'emozionato addio di Barack Obama allo scrittore colombiano si unisce alle parole di capi di Stato, scrittori, poeti e di tutti quelli che hanno amato il mondo immaginario creato da Marquez. "Hasta siempre Gabo" è l'ultimo saluto da Cuba che ricorda la profonda amicizia con Fidel Castro. Il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha annunciato tre giorni di lutto nazionale.

Obama: "Addio a un grande visionario"
Il cordoglio del presidente degli Stati Uniti: "Il mondo ha perso uno dei suoi più grandi scrittori visionari e uno dei miei preferiti da quando ero giovane". Rivolgendo il pensiero ai familiari, Barack Obama esprime la speranza che possano trovare "conforto nel fatto che l'opera di Gabo continuerà a vivere per le generazioni a venire". "Una volta - ricorda Obama - ho avuto il privilegio di incontrarlo in Messico, dove mi ha regalato una copia di questo capolavoro con dedica, un volume che oggi accarezzo con affetto''. ''Fiero colombiano, rappresentante e voce del popolo delle Americhe, maestro del genere del 'realismo magico', che ha ispirato tanti altri a prendere in mano la penna.  Il mio cordoglio - conclude il presidente degli Usa - va alla sua famiglia e a suoi amici, che spero abbiano conforto nel fatto che l'opera di Gabo continuerà a vivere per le generazioni a venire''.

Castro: "Hasta siempre Gabo"
Hasta siempre Gabo" è invece il titolo di un lungo commento pubblicato sul sito web Cubadebate poco dopo la morte di Marquez, articolo che riporta dichiarazioni fatte in passato da Fidel Castro, grande amico del Nobel colombiano. Parlare con Garcia Marquez e la moglie, Mercedes, "era come una ricetta contro le forti tensioni che in modo inconscio, ma costante, viveva un dirigente rivoluzionario cubano", afferma il 'lider maximo', sottolineando che l'amicizia con la coppia è stata "il risultato di un rapporto coltivato per molti anni e in centinaia di conversazioni".

In Colombia tre giorni di lutto nazionale
Uno dei primi a piangere lo scrittore è stato il presidente della Colombia Juan Manuel Santos, che ha decretato anche tre giorni di lutto nazionale nel Paese per la morte del Nobel per la Letteratura. Santos ha descritto Marquez come "il colombiano che nella storia del Paese ha portato più in alto il nome della Patria", aggiungendo che la "Colombia intera lo piange".

Il cordoglio dei Capi di Stato di tutto il mondo
Anche il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, ha espresso la "tristezza" a nome suo e di tutto il Paese definendo Garcia Marquez come "uno dei più grandi scrittori del nostro tempo", che ha "arricchito la vita della nostra nazione". Dal Brasile, la presidente Dilma Rousseff ricorda come i personaggi e le storia da lui creati resteranno "impressi nei cuori e nei ricordi di milioni di lettori". Francois Hollande, presidente francese, in una nota dell'Eliseo, saluta Garcia Marquez come "un gigante della letteratura che se ne va". Uno scrittore "che ha influenzato l'immaginazione di un intero continente". Poi Hollande si sofferma sugli articoli commissionati da giornalista e sulla sua instancabile lotta contro l'imperialismo che "fanno di lui uno degli intellettuali sudamericani più influenti del nostro tempo". Il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha definito Marquez uno "scrittore imprescindibile e il più universale della letteratura spagnola della seconda metà del Ventesimo secolo". Il presidente ecuadoriano Rafael Correa piange l'autore di 'Cent'anni di solitudine'. "Avremo anni di solitudine, ma restano le sue opere e il suo amore per la patria". Il capo dello Stato israeliano Shimon Peres racconta l'incontro con lo scrittore: ''Ho avuto il privilegio di incontrarlo in Colombia - ha ricordato Peres. - Lui mostrò vivo interesse per la pace fra noi e i palestinesi. La attendeva con ansia e mi disse: 'Finché non ci sarà la pace nella vostra terra il mio cuore sarà spezzato. Prego che questo mio sogno si realizzi' ''. ''Il mondo - ha aggiunto Peres - avvertirà la mancanza di un grande sognatore che ha saputo raccontare in modo così bello le verità della vita, ai bambini e anche a noi adulti''.

L'omaggio degli scrittori
Tra gli scrittori uno dei primi a commuoversi alla notizia della scomparsa dello scrittore colombiano è stato un altro premio Nobel per la letteratura nel 2010, il peruviano Mario Vargas Llosa, che con Marquez aveva avuto un acceso litigio negli anni Settanta e da allora i loro rapporti si erano interrotti tanto da non rivolgersi più la parola. "Un grande uomo è morto - ha detto Llosa -. Le sue opere hanno dato alla letteratura della nostra lingua grande ricchezza e prestigio". Un'altra famosa scrittrice sudamerciana, la cilena Isabel Allende, ha voluto sottolineare l'importanza delle sue opere nella diffusione della cultura e della conoscenza del mondo latino-americano. Allende ricorda Marquez come "la voce che ha raccontato al mondo chi siamo e che ha mostrato ai latino-americani la propria immagine dallo specchio delle sue pagine". "Nei suoi libri ho trovato la mia famiglia, il mio Paese, le persone che ho conosciuto". Poi invita a proseguire la lettura dei suoi libri, ricordando che "la  sua opera è immortale". Infine il romanziere britannico Ian McEwan ha paragonato  la grandezza di Marquez a quella di Dickens per la capacità di arrivare a milioni di persone: "Si dovrebbe davvero tornare fino a Dickens per trovare uno scrittore dall'altissima qualità letteraria capace influenzare intere popolazioni
(Rai news 24)

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