UCRAINA...Putin pronto a inviare truppe in Ucraina. Allarme internazionale Senato autorizza intervento in Crimea, ma "non ancora deciso"...





Kiev-Mosca, 1 mar. Vladimir Putin è pronto a far
intervenire l'esercito in Crimea. O meglio, fa sapere al mondo di
essere pronto, ha chiesto e ottenuto il nulla osta del
parlamente, ma "per ora non ha deciso". La Russia gioca sul filo
della tensione e della preoccupazione della Comunità
internazionale, sempre più alta, per il braccio di ferro in corso
con l'Ucraina. E tramite il suo portavoce Dmitri Peskov esprime
"la speranza che Kiev ponga fine all'escalation", lascia
intendere che il capo di stato russo non oltrepasserà il punto di
probabile non ritorno se le nuove autorità ucraine scenderanno a
più miti consigli.

Lo stesso Consiglio della Federazione che ha autorizzato
l'invio di truppe in Crimea chiede che "venga intrapresa
un'azione diplomatica rispetto alle strutture politiche a Kiev,
in modo da far rientrare la situazione nell'ambito
costituzionale". Un appello soprattutto all'Ue, che lunedì
riunisce d'urgenza i suoi ministri degli Esteri per decidere il
da farsi. La crisi si sta tra l'altra estendendo all'Est
dell'Ucraina e anche questo è fonte di crescente allarme. I
senatori hanno anche invocato il richiamo da Washington
dell'ambasciatore russo: anche su questo Putin prende tempo.

Difficile ipotizzare una soluzione in tempi brevi. Anche perchè
la Crimea, con l'appoggio di Mosca, sembra aver deciso di
prendere la propria strada, opposta a quella filoeuropea
imboccata dal nuovo premier ucraino Arseni Yatseniuk e dal
presidente a interim Olexandr Turchynov. Con la fuga di Viktor
Yanukovich e l'insediamento a Kiev di un blocco di potere che il
Cremlino considera antirusso, la situazione ha subito una forte
accelerazione, incentrata sulla penisola, dove i poteri sono
stati assunti dal nuovo governatore Serghei Aksyonov, che ha
indetto per il prossimo 30 marzo un referendum sullo status della regione. Il rischio della secessione della Crimea, che fa parte dell'Ucraina dal 1954 ed è a larga maggioranza russa, appare più reale che mai, considerando il fatto che le autorità a
Simferopoli hanno chiesto esplicitamente l'aiuto della Russia.

Da Kiev Yatseniuk e Turchynov, che hanno dichiarato di non
riconoscere Aksyonov, hanno accusato il Cremlino di voler
destabilizzare l'Ucraina, parlando di aggressione alla sovranità.
In diverse città del Paese, nelle regioni orientali e meridionali
più vicine alla Russia, ci sono state però oggi manifestazioni a
favore di Mosca.

(afp)

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