Siria, a Homs via libera per evacuazione dei civili Accordo raggiunto con l'Onu. Il centro è sotto assedio da 19 mesi....
Si è aperto uno spiraglio per l'intricata stiuazione di Homs. Il governatore della città, Talal al Barazi, ha confermato l'accordo raggiunto con l'Onu per l'evacuazione dei civili dalla parte vecchia. Il centro da 19 mesi è stretto sotto un assedio imposto dalle milizie governative.
MINISTRO RUSSO AVEVA ANTICIPATO ACCORDO. L'ok per sbloccare la vicenda era stato anticipato dalla Russia. Il portavoce del ministero degli Esteri Alexander Lukashevich aveva infatti reso noto che un accordo era stato raggiunto tra ribelli e forze lealiste per l'arrivo di aiuti umanitari.
Ma il governatore ha annunciato, appunto, anche l'evacuazione della popolazione civile.
PRIMO ACCORDO IL 26. Una prima intesa per l'evacuazione delle donne e dei bambini era stato annunciata dal negoziatore internazionale Lakhdar Brahimi il 26 gennaio durante i negoziati di Ginevra.
La bozza di accordo non aveva avuto seguito, sia a causa del rifiuto di molte donne di partire con i figli lasciando gli uomini in città, sia per le richieste di garanzie da parte dei ribelli sull'arrivo di aiuti umanitari.
CITTÀ DIVISA IN TRE PARTI. Homs da mesi è divisa in tre parti. Si sono formate una zona a maggioranza alawita (la branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere da mezzo secolo), una zona di mezzo abitata ancora da sunniti ma presidiata dalle truppe del regime e dalle milizie sciite libanesi Hezbollah e il centro storico dove rimangono circa 300 famiglie. Qui risiedono alcuni gruppi cristiani e un manipoli di soldati filo-governativi.
MINISTRO RUSSO AVEVA ANTICIPATO ACCORDO. L'ok per sbloccare la vicenda era stato anticipato dalla Russia. Il portavoce del ministero degli Esteri Alexander Lukashevich aveva infatti reso noto che un accordo era stato raggiunto tra ribelli e forze lealiste per l'arrivo di aiuti umanitari.
Ma il governatore ha annunciato, appunto, anche l'evacuazione della popolazione civile.
PRIMO ACCORDO IL 26. Una prima intesa per l'evacuazione delle donne e dei bambini era stato annunciata dal negoziatore internazionale Lakhdar Brahimi il 26 gennaio durante i negoziati di Ginevra.
La bozza di accordo non aveva avuto seguito, sia a causa del rifiuto di molte donne di partire con i figli lasciando gli uomini in città, sia per le richieste di garanzie da parte dei ribelli sull'arrivo di aiuti umanitari.
CITTÀ DIVISA IN TRE PARTI. Homs da mesi è divisa in tre parti. Si sono formate una zona a maggioranza alawita (la branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere da mezzo secolo), una zona di mezzo abitata ancora da sunniti ma presidiata dalle truppe del regime e dalle milizie sciite libanesi Hezbollah e il centro storico dove rimangono circa 300 famiglie. Qui risiedono alcuni gruppi cristiani e un manipoli di soldati filo-governativi.
Giovedì, 06 Febbraio 2014
(Lettera 43)
Commenti