Siria. Ancora scontri sul terreno. Ban Ki-moon: raccapriccianti le violenze sui bambini. Ritanda lo smantellamento delle armi chimiche...





In Siria si continua a combattere in varie parti del Paese. Negli scontri tra oppositori e militari sono morte almeno 70 persone, in meno di 24 ore. E mentre la comunità internazionale non trova, per ora, l’accordo sul fronte umanitario: il numero di rifugiati ha superato quota tre milioni. Drammatica la situazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, dove altre 4 persone hanno perso la vita per la mancanza di cibo e medicine, queste vittime portano a cento il totale dei decessi, nel campo, dal 2013. Intanto è tensione per lo smantellamento delle armi chimiche. Marina Calculli: 00:01:13:63

Solo il 4% delle armi chimiche che il regime di Assad si era impegnato a trasferire nelle mani della comunità internazionale è stato effettivamente evacuato dal territorio siriano. Eppure la data del 5 febbraio era il limite per i prodotti più leggeri, per poi passare allo stoccaggio su una nave americana dei prodotti più pericolosi. Si rimette, dunque, in questione la data del 30 giugno come termine massimo per l’eliminazione totale delle armi non convenzionali. Il vice ministro degli esteri Faiçal Moqdad attribuisce il ritardo al pericolo di attacco sulla via verso il posto di Latakia. La Russia protegge l’alleato: Damasco è in procinto di evacuare tutti gli altri stock. Ma l’organizzazione internazionale per le armi chimiche in realtà non ha evidenza di un imminente stoccaggio. Dopo l’attacco chimico alle porte di Damasco il 23 agosto scorso il regime aveva firmato un patto internazionale in cui si impegnava ad eliminare tutte le sue armi chimiche. Intanto mentre ad Aleppo i bombardamenti proseguono, alla frontiera sono bloccati i rifugiati che cercano di scappare verso la Turchia. Ankara ha bloccato il passaggio a chi non ha con sé il passaporto. I campi profughi sono ormai al colmo delle loro capacità e in alcuni il numero dei rifugiati è quasi raddoppiato solo nell’ultima settimana. 


sito Radio Vaticana 

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