Diritti umani: le 12 buone notizie da ricordare per il 2013...
Il 2013 è stato l’anno delle spaventose crisi dei diritti umani della Siria e della Repubblica Centrafricanae ora del Sud Sudan, dei naufragi di centinaia e centinaia di migranti e rifugiati nel Mediterraneo e nell’Egeo, delle brutali repressioni delle manifestazioni in Turchia, Brasile ed Egitto, degli attentati in Kenya, Iraq, Russia ecc.
Ma ci sono 12 buone notizie, una per mese, che vale la pena ricordare. Sono il risultato delle pressioni delle attiviste e degli attivisti per i diritti umani, dell’attenzione dei mezzi d’informazione, dell’azione di organi giudiziari coraggiosi.
Eccole:
29 gennaio: la Corte europea dei diritti umani stabilisce che l‘Ungheria ha violato la Convenzione europea sui diritti umani segregando bambini rom in scuole speciali. La sentenza arriva al termine di una battaglia legale intrapresa nel 2006 da due giovani rom ungheresi, István Horváth e András Kiss, che erano stati obbligati a frequentare una scuola speciale per alunni con “disabilità mentale”.
9 febbraio: in Vietnam l’avvocato per i diritti umani Le Cong Dinh torna in libertà in anticipo rispetto alla condanna a cinque anni che gli era stata inflitta nel gennaio 2010. Le Cong Dinh, prigioniero di coscienza di Amnesty International, era stato arrestato nel luglio 2009 in base all’articolo 88 del codice penale, che sanziona la “propaganda contro lo stato”.
15 marzo: il Maryland diventa il 18esimo stato abolizionista degli Stati Uniti d’America.
2 aprile: con 154 voti a favore, tre contrari (Corea del Nord, Iran e Siria) e 23 astensioni, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva un Trattato sul commercio di armi che vieterà agli stati di trasferire armi convenzionali quando sapranno che, nei paesi destinatari, quelle armi saranno usate per compiere o facilitare genocidio, crimini contro l’umanità o crimini di guerra.
2 maggio: in Italia, la Corte di Cassazione respinge il ricorso presentato il 15 febbraio 2012 dal governo italiano, con il quale si richiedeva di cassare la sentenza del Consiglio di stato che nel novembre 2011 aveva dichiarato l’illegittimità della cosiddetta “emergenza nomadi” sul territorio italiano.
10 giugno: il Regno Unito fornisce le scuse ufficiali per le violenze inflitte negli anni Cinquanta nel corso della protesta anticolonialista dei mau mau in Kenya. Il governo annuncia 19,9 milioni di sterline di risarcimenti per le 5200 persone sopravvissute ai campi di prigionia britannici in Kenya.
23 luglio: viene rilasciato Abdul Ilah Haydar Shayi, giornalista dello Yemen adottato da Amnesty International come prigioniero di coscienza. Arrestato nell’agosto 2010, era stato condannato il 18 gennaio 2011 a cinque anni di carcere per presunti legami con al-Qaeda. È stato il primo giornalista a rivelare il coinvolgimento degli Usa in un attacco missilistico che, nel 2009, uccise almeno 41 civili – tra cui 21 bambini e 14 donne – ad Abyan.
23 agosto: Shi Tao, prigioniero di coscienza della Repubblica Popolare Cinese adottato da Amnesty International, viene rilasciato con 15 mesi di anticipo sulla scadenza della pena. Giornalista e poeta, Tao era stato arrestato nel novembre 2004 e condannato a 10 anni di carcere per aver inviato un’email che riassumeva le indicazioni diffuse dal dipartimento centrale della propaganda cinese su come i giornalisti avrebbero dovuto trattare il 15° anniversario della repressione del movimento per la democrazia del 1989.
18 settembre: Nasrin Sotoudeh (nella foto), avvocata per i diritti umani dell’Iran, prigioniera di coscienza adottata da Amnesty International, viene rilasciata dopo tre anni di carcere. Nel settembre 2010 era stata condannata a sei anni a causa delle sue attività in favore dei diritti umani.
30 ottobre: in Messico Alberto Patishtán, un insegnante nativo dello stato del Chiapas, ottiene la grazia presidenziale. Patishtán ha trascorso 13 anni in carcere, dopo essere stato condannato a 60 anni di carcere al termine di un processo irregolare per vari reati tra cui omicidio aggravato e rapina nel contesto di un’imboscata durante la quale, nel 2000, erano stati uccisi sette agenti di polizia. Amnesty International aveva sempre ritenuto che Patishtán non avesse mai preso parte a quell’azione.
11 novembre: la Corte suprema della Turchia conferma le condanne di 12 pubblici ufficiali per la morte di Engin Ceber, un attivista politico, avvenuta nel 2008 nel carcere di Metris, a Istanbul. Il direttore del carcere e due guardie penitenziarie sono condannati all’ergastolo per aver causato la morte di Ceber tramite tortura. Altri nove funzionari ricevono pene da cinque mesi a 12 anni e mezzo.
12 dicembre: la Corte suprema del Tennessee, negli Stati Uniti d’America, sospende l’esecuzione di Billy Ray, prevista il 15 gennaio 2014, a causa di contestazioni sul nuovo protocollo di esecuzione dell’iniezione letale adottato a settembre. Il nuovo protocollo si era reso necessario per l’esaurimento delle scorte del sodio tiopentato, sostituito dal pentobarbital, un anestetico solitamente usato nell’eutanasia degli animali...
(AGORAVOX)
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