Siria, l’emergenza profughi continua: sono 5,7 milioni gli sfollati nel Paese...

A questi vanno aggiunti gli oltre due milioni che hanno cercato rifugio negli Stati confinanti. È “disastro” umanitario. E sul fronte diplomatico slitta la conferenza di pace a Ginevra
Un esercito di 5,7 milioni di sfollati all’interno del Paese, che si aggiungono agli oltre due milioni di profughi in quelli vicini. Attacchi ai convogli umanitari: 22 membri della Mezzaluna rossa siriana uccisi dall’inizio del conflitto e tre operatori della Croce Rossa sequestrati. L’emergenza umanitaria in Siria è come una guerra dentro la guerra civile. L’Onu conferma: i siriani costretti ad abbandonare le proprie case sono arrivati a quota 6,5 milioni, ha reso noto il capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite, Valerie Amos. E anche sul fronte diplomatico non va meglio.  
La Conferenza internazionale di pace sulla Siria di Ginevra2, subisce un nuovo slittamento e anche l’ultima data fissata, quella del 23 novembre, è stata cancellata. È quanto emerge dall’incontro tenutosi a Ginevra tra russi, americani e l’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi. La riunione serviva a capire se c’erano le condizioni per confermare la data del 23. Ma Brahimi aveva subito messo tutti in guardia: a Ginevra non si va senza un’adeguata e soprattutto credibile rappresentanza dell’opposizione. E così è. Le diverse anime dell’opposizione a Bashar al-Assad erano state chiare: non parteciperemo a conferenze che non diano per scontato che il presidente siriano lasci il potere. Ginevra2, che dovrebbe far seguito alla prima conferenza tenutasi il 30 giugno 2012, era stata programmata la prima volta per lo scorso maggio, ma era già slittata più volte durante l’estate per l’impossibilità di coinvolgere l’opposizione che insiste perché nella città svizzera si discuta della successione di Bashar al-Assad. Una precondizione respinta nuovamente da Damasco: «Non andremo a Ginevra per cedere il potere come vorrebbero i sauditi e alcuni oppositori», ha ribadito il ministro dell’Informazione, Omran al-Zohbi, «Assad resterà il Capo dello Stato». 

SOSPETTI SU NUOVI ARMI CHIMICHE  
Gli Stati Uniti, intanto, stanno verificando voci classificate di intelligence secondo cui il governo siriano non avrebbe dichiarato tutte le proprie scorte di armi chimiche. Lo rivela la Cnn sul proprio sito web. Se questa rivelazione fosse confermata, significherebbe che il regime di Bashar Assad sarebbe in possesso di una quantità segreta di armi chimiche dopo l’accordo internazionale raggiunto per smantellare l’arsenale. La testata spiega che le informazioni non sono confermate, ma cita: «Di recente hanno fatto cose che suggeriscono la Siria non sia pronta a liberarsi di tutte le sue armi chimiche». Precisa inoltre di avere parlato con diversi ufficiali Usa, con accesso alle ultime notizie sulla Siria, che hanno confermato la notizia. 

GUERRA CIVILE  
Non si fermano gli scontri. È di otto morti il bilancio di un’esplosione avvenuta questa mattina in piazza Hijaz, nel cuore della capitale Damasco. Lo riferisce l’agenzia ufficiale SANA, aggiungendo che due delle vittime erano donne e accusando non meglio precisati “terroristi’’, termine con il quale i lealisti del regime definiscono i ribelli. L’ordigno ha causato anche 50 feriti, ricoverati in ospedale. ..
(La Stampa.it)

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