Sbeffeggiato e minacciato dai militari un giovane ragazzo down – (video)

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Militari: ”Forza, mettetelo all’ombra, fatelo girare. Dai, ti mandiamo in tv, guarda la telecamera e dì: con l’anima, con il sangue, ti proteggerò o bashar al assad”. “
Un giovane con la sindrome di Down: “No”. 
Militari: “Perché? Allora dì libertà”. 
Giovane: “Libertà”. 
Militari: “Non ami bashar?”
Giovane: “No”. 
Militari: “Perché, perché non lo ami”?
Giovane: “No, no, no”. 
Militari: “Questo è uno che vuole libertà. Allora sparagli, sì, sparagli dai”.
Giovane: “No, no, no”. 
Militari: “E allora su, dì: con l’anima, col sangue, ti proteggo o bashar”.
Giovane: “No”. 
Militari: “Allora basta, uccidetelo”. 
Giovane: “No, no”.
Risate dei gendarmi. Il povero ragazzo viene vezzeggiato e minacciato dai militari; cerca un appoggio, è spaventato. E’ una sequenza che mortifica il genere umano, degna di una giungla dove il branco, i più forti, se la prendono con il più debole, un indifeso, una persona fragile e indifesa. Dove c’è tirannia manca la tutela dei più deboli e facilmente vengono calpestati i loro diritti, la loro dignità. 
Ma questo ragazzo dà una lezione di coraggio e dignità a tutti: non si piega alle minacce, non osanna bashar, ma con convinzione pronuncia la parola libertà. Libertà, quella parola che fa tanta paura ai tiranni di ogni epoca e luogo, quella parola che ha portato in piazza milioni di siriani, quella parola per la quale continuano ogni giorno a morire innocenti. 

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