“Come vivrò adesso che mio figlio è morto?” (video)
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Al Rastan – 6 novembre 2013
“Stamattina mi salutava come se dovesse darmi l’addio.
Era da tempo che gli dicevo che dovevamo emigrare, lasciare la Siria andare via di qui perché non lo ammazzassero.
Se avessi saputo che l’avrebbero ucciso, oggi non l’avrei lasciato uscire di casa.
Ossignore, Ossignore, Ossignore…
Come vivrò adesso che mio figlio è morto?”.
E’ il pianto disperato di una madre siriana che abbraccia per l’ultima volta il figlio, un giovane che si chiamava Maher Alkhatib. Una voce la chiama, devono portarlo via per seppellirlo, ma il dolore è immenso, la donna non si capacita di aver perso per sempre la sua ragione di vita.
Di fronte a quel corpo esanime mille domande, mille rimpianti, un immenso senso di vuoto e di paura per quella vita che le resta da affrontare da sola.
E’ una scena di dolore che si ripete ogni giorno in Siria, da 32 mesi, ma non ci si può assuefare di fronte al pianto struggente di una madre, non si può fingere, né ignorare tanta ingiustizia e tanto dolore.
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