Turchia: per Erdogan rischio nuovo fronte curdo in Siria Monito Ankara a curdi siriani dopo vittoria su Al Nusra...

                                          Confine turco-siriano

((Di Francesco Cerri)
   (ANSAmed) - ANKARA - Si fa di nuovo calda la frontiera fra Turchia e Siria, ma questa volta i militari di Bashar al Assad non c'entrano: nel mirino del premier turco Recep Tayyip Erdogan ci sono ora i curdi siriani, che negli ultimi giorni hanno conquistato sconfiggendo i jihadisti di Al Nusra il valico di Ras al-Ayn, e che la Turchia teme possano proclamare come in Nord Iraq, una entita' autonoma nella Siria del Nord. 
   Dopo la vittoria dei miliziani del Pyd, vicino al Pkk turco, a Ras al-Ayn, il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu ha messo in guardia oggi i curdi siriani dalla tentazione di istituire una amministrazione autonoma nelle zone che controllano
dopo il ritiro delle forze governative, e contro i ''rischi gravi'' che comporterebbe. La Turchia, riferisce la stampa di Ankara, ha inviato rinforzi militari nella zona di Ceylanpynar, di fronte a Ras al-Ayn, il cui posto doganale dalla parte siriana e' ora sotto il controllo dei miliziani curdi. Aerei turchi della base di Diyarbakir hanno sorvolato la zona, senza pero' penetrare nello spazio aereo siriano. 
   I combattimenti fra curdi e jihadisti per il controllo di Ras al-Ayn hanno fatto in 3 giorni 43 morti. Sono stati mortalmente feriti da pallottole vaganti due adolescenti turchi di Ceylanpynar. L'esercito turco ha replicato sparando verso i miliziani del Pyd, denunciato come una ''organizzazione terroristica separatista'' in lotta con generici ''oppositori''. 
   I curdi siriani e l'opposizione turca hanno piu' volte accusato il governo di Ankara di aiutare i gruppi jihadisti vicini ad Al Qaida che combattono lungo il confine e cercano fra l'altro di prendere anche loro il controllo delle aree curde.
   Secondo la stampa turca i curdi si preparano ora a proclamare una amministrazione autonoma nel Nord della Siria, con capitale Qamishli. Il portavoce del Consiglio del Kurdistan occidentale Shirzad Al-Yazidi ha detto che il piano prevede la creazione di una amministrazione ad interim entro tre mesi, elezioni entro sei mesi. Uno scenario del peggio per Ankara, che teme un effetto domino sul proprio territorio se andra' avanti il progeto di Grande Kurdistan a cavallo fra Siria, Iraq, Iran e  Turchia. Nel Nord Iraq uno stato regionale autonomo curdo e' gia'
realta', una svolta analoga in Siria per la Turchia sarebbe molto preoccupante. Non solo perche' darebbe una nuova spinta alle rivendicazioni autonomiste nel Kurdistan turco. Ma anche in quanto sarebbe un ulteriore smacco strategico regionale per Erdogan. Il premier Erdogan e' gia' criticato dall'opposizione per avere bruciato i ponti con l'ex-amico Bashar al-Assad, scommettendo su una sua rapida caduta, che non e' avvenuta. Ora il 'sultano' di Ankara, indebolito dall'ondata di proteste interne, ha perso nel presidente egiziano Mohamed Morsi un alleato cruciale nel 'asse sunnita' da contrapporre a quello sciita fra Iran-Iraq-Hezbollah. 
   Il dirigente dell'opposizione turca Faruk Logoglu oggi ha accusato Erdogan di fare salire a tensione co i curdi siriani per giustificare un intervento militare. Ankara, ha affermato, ''deve invece smettere di appoggiare i gruppi radicali in Siria''. Il quotidiano pro-governativo Zaman rileva pero' ''che nonostante abbia in passato piu' volte dichiarato che non tollerera' mai uno stato curdo nella Siria del Nord, Ankara e' riluttante ad agire unilateralmente nel paese vicino'...

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook