Torture in Siria: “come faccio a riconoscere mio figlio così?” – (video)

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Ghuta, Damasco
“Ma come faccio a riconoscere mio figlio così… Dio mio guarda, Dio mio… Ma cosa gli hanno fatto…?”.
Sono le drammatiche parole di una donna siriana, chiamata in ospedale a riconoscere il corpo esanime di un ragazzino, che potrebbe essere il figlio disperso.
Solleva delicatamente la coperta, lo guarda… poi viene portata via mentre ripete che non può essere suo figlio…
Forse davvero non è lui; ma su quella brandina giace, comunque, una persona ancora senza identità…
Il corpo è reso irriconoscibile dalle torture subite: segni di coltello e bruciature sul viso, sulla schiena, sulla gambe. Un occhio non c’è più; ci sono segni di spari… impossibile immaginare cosa abbia patito quel ragazzo, poco più che un bambino.
Lo hanno ritrovato vicino ad un posto di blocco.
Quale disumana violenza si è scatenata contro di lui? Perché?
Cosa spinge l’uomo a usare tanta violenza su un altro uomo, anzi, su un bambino?
Quanto si prolungherà ancora l’agonia del popolo siriano? Cosa dovranno subire ancora i civili inermi?
Siamo davvero nel tempo in cui i vivi invidiano i morti…

Commenti

roberto placanica ha detto…
sono senza parole, sgomento, adirato, turbato, offeso, ma tutto questo mi appare cosi insignificante di fronte alla sofferenza atroce che questi piccoli stanno subendo. Nino, perchè tutto questo? Non capisco quest'accanimento, cosa possa spingere un uomo(?) ad infierire sul corpo di un bambino con questa brutalità inimmaginabile. COsa possiamo fare? Cosa dobbiamo fare?
Carla ha detto…
Non posso guardare il video stavolta, non ci riesco, mi fa troppo male, troppo davvero. E così tanta rabbia.
Noi per forza spariremo dalla faccia della terra, non ci meritiamo di vivere, non ci meritiamo questo Paradiso che abbiamo...
siamo davvero assurdi e disumani.
Unknown ha detto…
Non Ho parole...

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