La guerra in Siria fa morti in Libano e Turchia...

(AGI) - Roma, 17 lug. - Il conflitto siriano, che ha innescato un'emergenza umanitaria pari solo a quella per il genocidio del Ruanda, rischia sempre piu' di riverberarsi sui Paesi vicini.
  Nella notte, e' stato ucciso in Libano meridionale, un noto analista politico filo-regime. Mohammad Darra Jammo, un commentatore che lavorava per i media ufficiali e che spesso appariva sulle emittenti tv arabe per difendere il regime di Damasco, e' stato colpito a morte da uomini armati nella notte mentre rientrava a casa nella citta' meridionale libanese di Sarafand. Illesa la moglie, che ha rivelato come "amici del partito Baath" a Damasco avessero avvertito il coniuge dei rischi che correva.
  Intanto in Turchia al confine sono morti due adolescenti che martedi' erano stati raggiunti da pallottole vaganti provenienti dal territorio siriano. Gli spari provenivano da fucili a lunga gittata da Ras-al Ain, la localita' siriana sull'altro lato della linea divisoria tra i due Paesi, dove sono in corso combattimenti tra i curdi siriani e truppe dell'Esercito Libero Siriano, uno dei principali gruppi armati che si oppongono al presidente Bashar al-Assad. Dopo la morte dei due giovani, i familiari e i vicini di casa delle due vittime hanno attaccato un ospedale dove sono ricoverati membri dell'opposizione siriana: varie finestre della struttura sono state infrante a colpi di pietra lanciate e la polizia ha faticato a riportare la calma e fermare la folla inferocita. A Ras-al Ain, un villaggio abitato prevalentemente da curdi, si combatte da ventiquattr'ore: i curdi puntano a impedire sia alle forze del regime di Damasco che all'opposizione di prendere il controllo della zona. I comitati di protezione del popolo curdo si battono contro uomini del Fronte al-Nusra, dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante e di altri gruppuscoli estremistici e nelle ultime ore sono riusciti a espellere, secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti Umani, i gruppi jihadisti affiliati ad al-Qaeda.
  Gli scontri, che avvengono proprio vicino al valico di frontiera con la Turchia, hanno gia' causato la morte di almeno nove persone; e sono comunque la conferma della crescente divisione in seno al composito cartello che combatte il regime del presidente, Bashar al-Assad. Gli scontri sono cominciati martedi' dopo che guerriglieri islamisti hanno attaccato un convoglio di oppositori curdi. L'alto Commissario Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres, intanto ha rinnocato l'appello ai Paesi vicini affinche' non chiudano le frontiere ai profughi siriani....

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