Siria: i due vescovi ortodossi sono ancora in mano ai rapitori Il loro rilascio era stato annunciato da diversi organi di informazione....


di Patrizio Ricci

Ulteriore dramma nella tragedia siriana: due vescovi ortodossi, Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, metropolita di Aleppo per i siro-ortodossi, e Mar Boulos el-Yazji, metropolita ortodosso di Aleppo, sono stati rapiti il 22 aprile da ribelli che combattono contro le forze governative. Stavano andando insieme (segno di quella fratellanza che in questi mesi di sangue sta unendo sempre più le chiese cristiane) a trattare per il rilascio di padre Michel Kayyal (armeno cattolico) e padre Maher Mahfouz (greco ortodosso), rapiti il 9 febbraio da un gruppo di ribelli armati sulla strada che da Aleppo conduce a Damasco. 

I due metropoliti, sicuramente consapevoli della pericolosità del tentativo, viaggiavano in auto a 10 km da Aleppo. Quando sono stati fermati, il loro autista, un diacono, è stato subito ucciso. Fonti governative hanno diffuso una nota in cui si sostiene che i due prelati sono trattenuti da ribelli di nazionalità cecena appartenenti alla milizia al Nusra. Anche Abdulahad Steifo, rappresentante della Coalizione Nazionale dell'opposizione, ha confermato che i due prelati sono stati rapiti dopo aver superato Bab al-Hawa, una zona in mano ai ribelli.

La loro liberazione, data per certa da diverse Agenzie, è stata successivamente smentita dai Patriarcati. Secondo Asia News, l'agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, «le trattative con i rapitori sarebbero in corso, ma non si sa ancora nulla sulla data del presunto rilascio». L’Ufficio per i soccorsi e le relazioni ecumeniche in Siria conferma che la missione dei due vescovi fosse legata al rapimento degli altri due sacerdoti Kayyal e Mahfouz, per cui è probabile che il rapimento possa essere stato eseguito dallo stesso gruppo che ha rapito i sacerdoti. Sembra inoltre che padre Mahfouz sia il fratello del Patriarca greco ortodosso a capo di tutta la chiesa ortodossa siriana,e questo particolare complica ancor di più la vicenda. 

Intanto il Patriarca greco-ortodosso di Antiochia Yohanna X Yazigi ha rivolto una supplica ai rapitori affinché rispettino la vita dei rapiti, «astenendosi da ogni violenza che non è utile se non ai nemici della nostra patria».

Amedeo Ricucci, il giornalista RAI anch’esso rapito (e rilasciato nella stessa zona) da uomini appartenenti all’organizzazione terroristica Al Nusra, conferma che la condizione del paese è sempre più caotica. Nel suo blog ‘Ferri Vecchi’ così descrive gli avvenimenti: «La mia impressione è che la situazione in Siria, nelle zone sotto il controllo dei “ribelli”, sia ormai pericolosamente fuori controllo. Dico questo non tanto per la vicenda che ci ha visti coinvolti ma soprattutto perché essa combacia con l’impressione di tanti collegi ed operatori umanitari che, come noi, hanno provato ad andare in Siria negli ultimi mesi ed hanno avuto non pochi problemi. Tra i gruppi armati jihadisti e le brigate dell’Esercito Siriano Libero (ESL) è in atto infatti una guerra esplicita per il controllo del territorio, condotta con brutalità e senza rispetto per nessuno, tanto meno per i giornalisti ». Per il giornalista RAI, è in atto «una battaglia senza esclusione di colpi, villaggio per villaggio, che non risparmia nemmeno la popolazione civile. Troppe sono le esazioni, troppi i soprusi e troppe le violazioni di ogni sorta».

E’ ciò che aveva confermato lo stesso Mons. Ibrahim in una intervista alla Reuters, quando già a settembre aveva detto che ad Aleppo a causa dei combattimenti tra esercito regolare e ribelli erano fuggiti a centinaia e che «i cristiani sono stati attaccati e rapiti in modi mostruosi e i loro parenti hanno dovuto pagare ingenti somme di denaro per la loro liberazione».

Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha così commentato l’accaduto: «Il rapimento dei due Metropoliti e l`uccisione del loro autista, mentre compivano una missione umanitaria, sono una drammatica conferma della tragica situazione in cui vivono la popolazione della Siria e le sue comunità cristiane». Al termine dell’udienza generale del 24 aprile, papa Francesco ha lanciato un appello per la liberazione dei due vescovi, auspicando una soluzione politica per la crisi del Paese: «Il rapimento dei metropoliti greco-ortodosso e siro-ortodosso di Aleppo, sul cui rilascio ci sono notizie contrastanti, è un ulteriore segno della tragica situazione che sta attraversando la cara nazione siriana, dove la violenza e le armi continuano a seminare morte e sofferenza». Ed ha così concluso: «Rinnovo il presente invito che ho rivolto nel giorno di Pasqua affinché cessi lo spargimento di sangue, si presti la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione e si trovi quanto prima una soluzione politica alla crisi».
(La Perfetta Letizia)

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