Siria, per non smarrire un'intera generazione...


I bambini siriani e le loro famiglie iniziano le giornate nello stesso modo, riparandosi dalle bombe, cercando di schivare i combattimenti e vincere la paura. Da troppi mesi è così. I bisogni aumentano ogni giorno di più e all'orizzonte non si vede la fine del conflitto. Il Programma Alimentare  Mondiale (WFP) fornisce cibo, ogni mese, a 1,7 milioni di persone in Siria, a breve oltre 2 milioni. Ci sono 32.000 bambini traumatizzati che l'UNICEF
di ERTHARIN COUSIN *  e  ANTHONY LAKE *

ROMA - E' da troppi mesi che i bambini siriani e le loro famiglie iniziano le giornate nello stesso modo, riparandosi dai bombardamenti, sfuggendo ai combattimenti e cercando di vincere la paura. Sempre che siano sopravvissuti alla notte. Ogni giorno, in Siria come nei paesi limitrofi, le Nazioni Unite, attraverso uno dei più ampi interventi umanitari della loro storia, forniscono un aiuto vitale a milioni di persone. I bisogni, però, aumentano ogni giorno, senza che si intraveda una soluzione immediata al conflitto. La crisi è ora entrata nel suo terzo anno mentre solo un quinto dei fondi necessari a rispondere ai bisogni crescenti è disponibile. L'unica cosa certa è che alla fatica di ogni giorno segue la paura di ogni notte e l'unica verità è che sempre più persone soffriranno.

Centinaia di migliaia di bambini senza scuola. I rifugiati nella regione potrebbero arrivare a 3 milioni, se i combattimenti continueranno da intensificarsi. Con il collasso delle infrastrutture, malattie come il tifo o infezioni come la diarrea stanno diventando una minaccia crescente per i bambini, privi di accesso ad acqua potabile e ad adeguate misure sanitarie. Centina di migliaia di bambini in tutta la regione hanno smesso di andare a scuola e non si contano più quanti, tra di loro, sono rimasti  traumatizzati dagli orrori a cui hanno assistito. Le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner stanno facendo il possibile per aiutare chi soffre e convive con la paura, la fame, le malattie. Il Programma Alimentare  Mondiale (WFP) fornisce cibo, ogni mese, a 1,7 milioni di persone in Siria e prevede di raggiungerne, a breve, oltre 2 milioni. Nel paese, ci sono 32.000 bambini traumatizzati che l'UNICEF assiste, mentre 1,3 milioni sono stati vaccinati contro il morbillo. L'obiettivo è di vaccinarne 3 milioni.

Le aree nelle mani dell'opposizione. Le agenzie umanitarie lavorano sia nelle aree controllate dal governo che in quelle in mano all'opposizione. Ma c'è bisogno di ampliare il raggio d'azione. Circa metà delle aree in cui il WFP fornisce cibo si trovano sotto il controllo dell'opposizione, dove vivono anche circa 400.000 di quei bambini vaccinati contro il morbillo dall'UNICEF e dai suoi partner. Nel frattempo, Giordania, Turchia, Iraq e Libano stanno accogliendo oltre un milione di siriani in fuga. Si tratta di un ingente flusso di persone che comporta un notevole carico finanziario e rappresenta un'ulteriore pressione sulle comunità locali.

La risposta umanitaria collettiva. Si basa sul fondamento che le vittime innocenti del conflitto debbano essere raggiunte ed aiutate, chiunque e dovunque esse siano. Facendo eco alle parole del Comitato Internazionale della Croce Rossa, non ci sono "buoni" o "cattivi" civili, in Siria. Di certo, i bambini non sono responsabili della violenza, mentre spesso ne sono le prime vittime. L'impegno di UNICEF e WFP e dei loro partner, di fronte all'intensificarsi del conflitto, è raggiungere quanti più civili siriani possibile anche se le sfide da affrontare sono enormi. Il sostegno della comunità dei donatori è più che mai necessario perché la posta in gioco non è mai stata così alta. Un'intera generazione di bambini siriani, con le loro famiglie, rischia di andare perduta, tra le macerie del conflitto.

* Ertharin Cousin, è Direttore Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) e Anthony Lake, Direttore Esecutivo di UNICEF
( Repubblica .it )

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