SIRIA.....Una guerra diversa...


SIRIA....UNA GUERRA DIVERSA...La guerra in Siria, una guerra diversa che non ha nulla in comune con gli altri conflitti visti fino ad ora. In campo importanti equilipri geopolitici, etnie diverse, religioni diverse... Una posizione geografica importante, una terra abitata da gente, da esseri umani che subiscono i giochi di potere e muoiono in un conflitto atroce del quale nessuno parla o si parla troppo poco. Ci sono regioni di cui non sappiamo nulla, delle quali non arriva nessun tipo di informazioni. Conosciamo i campi dei rifugiati, solo alcuni, quelli visitati da personaggi importanti, quelli nei quali operano associazioni internaionali, quelli nei quali ci sono investimenti stranieri. La stessa cosa succede delle città. La città mediaticamente piu’ coperta è senz’altro Aleppo, ci si arriva dal confine turco, un viaggio pericoloso che pero’ permette di vedere l’orrore siriano. Conosciamo gli ospedali, le strade, le chiese, le moschee, i rifugiati nelle scuole, tutta l’area racconta, attraverso fotografi e giornalisti strnieri, la sua storia. Volevo sapere qualche cosa di Homs, della sua gente, dei quartieri assediati, di come si vive nelle case,  dei check point che bisogna passare per raggiungere le diverse aree, di come la gente vive, dove compra da mangiare, degli ospedali, dare voce a queste persone. Tutto quello che riusciamo a sapere sono notizie che arrivano dalla gente, dall’urlo che inviano attraverso il web. Poche immagini rubate per far sapere al mondo che anche loro ci sono nella speranza che qualcuno senta il loro grido di aiuto. Giovani che amano la loro città che, a volte a riscio della vita, inviano filmati ripresi con i telefonini per mostrare le loro sofferenze. Le informazioni fanno lunghi viaggi, verso i paesi del Golfo o l’Inghilterra per alla fine arrivare a noi. Parlare di Siria per i ragzzi siriani è pericoloso, scomodo.  Le comunicazioi sono controllate e molto spesso bloccate. E’ un nuovo modo di fare informazione, di farsi sentire per non esseere dimenticati. Dove nessuno li cerca sono loro a voler raccontare......
The war in Syria, a different war which has nothing in common with other conflicts seen so far. Important geopolitical balance, different ethnicities, different religions ... An important geographical position, a land inhabited by people, by humans who suffer the “power games” and die in a dreadful conflict which no one speaks about or you too little. There are regions of which we don’t know anything, from where we don’t get any kind of information. We know the refugee camps, only someone, those visited by important people, those in which international associations operate, those in which there are foreign investments. The same thing happens with towns. The most media-covered city is undoubtedly Aleppo, is from the Turkish border, a dangerous journey that allows you to see the horror of Syria. We know hospitals, roads, churches, mosques, refugees in schools, entire area tells, through photographers and journalists, they tell us its history. I wanted to know something of Homs, his people, the neighborhoods, how people live in homes, check point that you have to pass to tgo he different areas, how people live, where they buy food, hospitals, give voice to these people. All that we know is news coming from people, from the scream over the web. A few stolen images to let the world know that they are there in the hope that someone heard their cry of help. Young people who love their city, sometimes at risk of life, send movies shot with mobile phones to show their sufferings. The information make long trips to the Gulf countries or England to get us. Talk about Syria for guys and Syrians is dangerous, uncomfortable. The comunications are controlled and often blocked. It's a new way to get information, make itself felt not forgotten. Where nobody looks for them they want to tell.

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