Afragola, dove la gente è stata costretta a portare la dignità al banco dei pegni...


L'autore del baciamano a Salvini si chiama Francesco e vive una realtà complicata. Ha spiegato che il suo è stato un gesto d'amore per il reddito di cittadinanza.

di Onofrio Dispenza
C'è chi è andato a trovare l'uomo del baciamano a Salvini. Non certo uno dei Tg o dei Giornali Radio del Servizio Pubblico, ma chi realmente fa servizio pubblico sul territorio e questo ruolo se lo guadagna sul campo, senza colpevoli lentezze, senza paure o titubanze, senza sudditanze.
Avevamo detto che era cosa da fare, cosa facile da fare. Lo ha fatto "Fanpage".
Ad Afragola non era difficile.

Francesco Chianese, l'uomo del baciamano abita al rione Salicelle, una di quelle mostruosità che abbiamo saputo realizzare strada facendo, soprattutto al Sud, soprattutto nelle aree metropolitane del Sud, dove realizzare quartieri come questo e abbandonarli vuol dire regalarli alla miseria e ad ogni potere, sia quello che è seduto nelle istituzioni, sia quello che occupa poltrone da boss nel territorio, dove la politica si fa viva una volta tanto, quando c'è da rastrellare voti.
Francesco è ambulante, che in una città come Napoli, come Palermo, vuol dire tutto e niente, sostanzialmente disoccupato.
Soggetto straordinariamente ghiotto per entrambi i poteri di cui parlavamo.

Avvicinato dai bravi colleghi di "Fanpage", Francesco ha parlato di quel baciamano. Non lo avevano pagato per omaggiare Salvini ( quali 20 euro ) lui lì c'era perché Salvini, come Di Maio, come la potente Pina Castiello, attuale sottosegretario alla Presidenza, sono quelli del reddito di cittadinanza.
"Il mio baciamano è stato un gesto d'amore", ha detto Francesco, facendosi scudo della sua povertà, della sua miseria e della sua marginalità. Qui, a Salicelle, quartiere realizzato dopo il terremoto dell'80, siamo tutti disoccupati, ha raccontato Francesco. Qui l'unico "dibattito" è sul come arrivare a domani e agli occhi di Francesco e degli altri il reddito di cittadinanza è qualcosa in più del miracolo di San Gennaro, più del sangue che si scioglie. Miracolo o miraggio, questa è altra storia.
Francesco adesso pende dalle labbra di Salvini, Di Maio e da quelle di Pina, la figlia di quel Castiello che abita proprio a Salicelle. Pina, quella passata da amicizie pericolose con condannati per mafia e bancarotta, a Silvio Berlusconi, che al pianoforte la omaggio di canzoni d'amore alla festa per i suoi 40 anni.

Era il 2011, poi le cose cambiarono in politica e Pina, famiglia e amici videro il futuro negli slogan anti immigrati di Salvini. Che importa se  l'invito al razzismo vien fatto a chi convive con le pezze al culo, con una incertezza sul futuro quasi pari a quella dei poveri cristi che vengono da un altro Sud.
Pina Castiello, Di Maio, Salvini che ti ha sputato addosso...che importa, un baciamano non si nega, può piacere a Pina, oggi sottosegretario, ieri una di Afragola, questo hinterland napoletano dove dignità e valori sono stati portati al banco dei pegni.

Pina da Afragola alle spalle, oltre a Silvio il pianista, ha sponsor politici come l’ex consigliere regionale del centrodestra ( ma originariamente di centrosinistra...) Roberto Conte, condannato per associazione mafiosa. Una storia di voto di scambio con il clan Misso. Quindi, l’ex senatore Pdl Vincenzo Nespoli, più volte indagato e condannato in primo e secondo grado per bancarotta fraudolenta. Negli atti delle indagini preliminari era citata anche lei, Pina da Afragola, ma senza che vi fossero accuse: era un’amica cui aveva chiesto qualche piccolo favore o cambio di assegni.
Francesco, l'uomo del baciamano a Salvini è uno di loro, uno di tanti di Afragola. Trovarlo e raccontarlo - per capire l'Italia - non era difficile. Merci a "Fanpage"...

(Globalist)

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