Settimo Torinese: confessa mamma del neonato. L’ha gettato dal balcone appena nato...






SETTIMO TORINESE – Neonato lanciato dal balcone a Settimo Torinese: ha confessato nella notte la donna, una italiana di 34 anni, interrogata a lungo dai carabinieri nell’ambito dell’indagine per il neonato abbandonato in strada vicino Torino e morto qualche ora dopo in ospedale. I militari dell’Arma e il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, la ritengono colpevole dell’omicidio aggravato del neonato partorito nelle prime ore di ieri. Al momento non sono emerse responsabilità da parte di altre persone.

La donna è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto. Il neonato era stato trovato agonizzante in via Turati, di fronte ai balconi del civico 2, proprio dove abita la donna fermata. Recuperato grazie all’intervento di alcuni passanti, il bambino, un maschietto, è poi deceduto al Regina Margherita di Torino.

Appena il tempo di arrivare in ospedale e il suo cuoricino ha smesso di battere. Non c’è stato modo di salvare il neonato che questa mattina, poco dopo le 6, è stato abbandonato sull’asfalto a Settimo Torinese.  L’ipotesi è che abbia lanciato dal balcone il piccolo subito dopo il parto. Se le indagini dovessero confermare che si tratta della madre, rischia una incriminazione per omicidio. La donna interrogata è una italiana di 34 anni residente nella zona del ritrovamento, via Turati, nel centro di uno dei più grandi comuni dell’hinterland torinese.
A dare l’allarme, poco dopo le 6, Stefano Cravero un operaio di 21 anni che stava tornando a casa dal lavoro. “Ho visto qualcosa in mezzo alla strada e mi sono fermato – racconta -. Era agonizzante ma respirava ancora”, aggiunge il giovane che insieme a due netturbini, Saverio Casorelli e Attilio Bondino, ha prestato i primi soccorsi al bambino, un maschio di carnagione chiara, il cordone ombelicale ancora attaccato, e ha chiamato il 118. La corsa all’ospedale Regina Margherita di Torino è stata inutile.
“Una scena che non dimenticherò più”, dice sconvolto Attilio Bondino, l’operatore ecologico intervenuto con il collega Saverio Casorelli. “Urlavamo chiedendo aiuto. E’ stato sconvolgente – aggiunge -. Speravamo tutti di potergli salvare la vita”. Il neonato aveva una ferita alla testa, particolare che in un primo momento aveva fatto pensare fosse stato lanciato da un’auto in corsa. I militari dell’Arma hanno anche visionato le immagini delle telecamere di sicurezza di alcuni esercizi commerciali della zona nel tentativo di identificare movimenti sospetti tra le 4 e le 6, gli orari in cui si ipotizza che il neonato sia stato abbandonato. Alcuni residenti, sentendo le grida d’aiuto dell’operaio e dei due netturbini, si sono affacciati dalle finestre e hanno lanciato degli asciugamani per avvolgere il piccolo...
(blitz quotidiano)

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