Mosul in fiamme: lo Stato Islamico ha incendiato gli archivi dei suoi ministeri...




Si avvicina la caduta della città e i jihadisti del Califfato vogliono far sparire i documenti



Sono circondati ma ancora resistono: i jihadisti dello Stato Islamico a Mosul, nel nord dell'Iraq, avrebbero incendiato gli archivi dei principali "ministeri" del Califfato che si trovano nella vecchia cittadella che, assieme ad altri due quartieri di Mosul, non è stata ancora liberata dalle forze irachene. Lo riferisce la tv satellitare al Arabiya che cita una fonte dell'antiterrorismo iracheno. In diverse immagini scattate stamane e pubblicate da France Presse, si vede il cielo di Mosul completamente coperto da enormi colonne di fumo.

"Da questa mattina l'organizzazione terroristica ha cominciato a bruciare gran parte degli archivi dei suoi principali 'Diwan' ('Ministeri'); tra cui al Husba (Polizia religiosa), la Sicurezza; il ministero dei Jund (Soldati), al Zakat ("Elemosina"), la Finanza ed altri ancora che si trovano tra le abitazioni civili nella città vecchia", ha detto all'emittente la fonte irachena per il quale "dare fuoco agli archivi è un evidente segno di un grande crollo dell'organizzazione".
"Fare un rogo degli archivi e dei documenti da parte dell'Isis avviene per impedire di scoprire i responsabili dei grandi crimini perpetrati a danno di civili", ha aggiunto la stessa fonte.
La città di Mosul dalla quale venne proclamato il Califfato nell'estate 2014, è teatro dall'ottobre 2016 di violenti combattimenti tra i jihadisti ed i governativi i quali sono riusciti a liberare 83 dei 86 quartieri del capoluogo...

(Globalist)

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