Forlì, disabile escluso dalla gita. La madre: "Neanche un avviso"...




                                                  Roberta Valbruzzi con il figlio Cristian, 13 anni



Forlì, 12 marzo 2017 -  MARZO: il mese delle gite. Anche la classe che frequenta Cristian Ricci, la prima alla scuola media Orceoli di Forlì, ha in programma un’uscita didattica fissata per il 22 marzo con destinazione la mostra ‘Art déco’ al San Domenico. Ma il ragazzino non potrà prendere parte all’uscita. Questo perché il tredicenne forlivese è affetto dalla nascita da tetraparesi spastica: una malattia che lo rende disabile al 100%,incapace non solo di camminare o parlare, ma anche di deglutire e nutrirsi senza l’aiuto di una sonda gastrica.
«CRISTIAN è gravemente disabile, non può esprimere le sue emozioni, ma questo non significa che queste emozioni non le provi – racconta la madre Roberta Valbruzzi –. A lui piace uscire di casa, stare con i compagni, vedere il mondo... Anche se può farlo solo dalla sua carrozzina. Per questo ci sono rimasta così male per come sono andate le cose. Io ho saputo solo all’ultimo minuto che la classe aveva in programma un’uscita didattica. Nessuno mi aveva avvisato semplicemente perché mio figlio, sin dalle prime fasi dell’organizzazione, non era stato contato tra i partecipanti».
LA MAMMA, allora, si è rivolta alle insegnanti della classe. «Loro mi hanno spiegato che mio figlio non era idoneo per il San Domenico. Ho pensato che al museo non fossero attrezzati, ma mi sembrava un’ipotesi impossibile. Mi è bastato fare una telefonata e il personale mi ha rassicurato: mi hanno detto che i musei sono forniti di ascensori e di accessi per i disabili. Continuavo a non capire cosa stesse succedendo, così mi sono rivolta anche alla dirigente scolastica, con la quale ho un buon rapporto. Si è scusata perché era mancata la comunicazione tra me e le insegnanti, ma ha confermato che mio figlio non era idoneo per prendere parte alla gita.Non capisco perché: tutte le difficoltà che mi vengono in mente possono essere superate».
LA SPIEGAZIONE della dirigente scolastica Barbara Casadei non tarda ad arrivare: «Cristian ha frequentato anche le elementari qui al comprensivo numero 3, perciò lo conosco molto bene. Ha sempre preso parte a tutte le attività che possono stimolarlo, dalla musica all’arte e gli insegnanti di sostegno sono sempre attenti alle sue esigenze. Mi dispiace che la mamma sia stata poco coinvolta nel processo decisionale, ma di fatto la presenza del ragazzo durante l’uscita sarebbe difficile da gestire. Certo, niente è impossibile, ma lui si sposta su una carrozzella molto ingombrante e farlo salire sul pullman sarebbe quantomeno scomodo».
Una scomodità che, secondo la mamma di Cristian non basta a giustificare l’esclusione del suo ragazzo. Confida: «E’ già abbastanza dura vederlo così, inchiodato ad una carrozzina. Voglio che viva, che veda il mondo, perciò tengo tanto che lui possa fare più cose possibili insieme agli altri ragazzi. Ora è un dolore sapere che dovrà privarsi anche di questa piccola gita che per lui avrebbe potuto significare tanto»...
(QUOTIDIANO.NET)

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