Germania, il boom dei Cittadini del Reich...
Affermano di vendere libri e musica e di ricevere donazioni, ma ci sono cellule che hanno acquistato castelli o proprietà nobiliari
BARBARA CIOLLI
Neonazi,
cultori del Reich, ora si scopre anche nazi-druidi. Strana storia, quella delle
nuove retate della polizia tedesca (ne era scattata un'altra prima di Natale
contro decine di camerati naziskin) in diversi Land, con circa 200 agenti,
contro covi armati di Cittadini del Reich. Un fenomeno per decenni
sottovalutato, che adesso impensierisce non poco l'apparato di sicurezza in
Germania. Per il propagarsi in tutto il Paese delle cellule di estremisti
xenofobi che, tra le varie farneticazioni, si ritengono anche antichi celti.
10 MILA MILITANTI. I Cittadini del Reich sono "pochi", l'antiterrorismo ne
calcola circa 10 mila, ma negli ultimi anni sono cresciuti esponenzialmente.
Solo a dicembre 2016, dopo che l'omicidio di un poliziotto in Baviera da parte
di un loro esponente li aveva riportati all'attenzione pubblica, le stime erano
di «almeno 4.500»: la maggioranza nel ricco Sud della Germania. I Cittadini del
Reich negano i confini della Germania dal 1945 e siccome parecchi di loro,
oltre a ritrovarsi alle
manifestazioni populiste di Pegida, hanno preso ad armarsi
illegalmente sono un pericolo: sia per le minoranze che odiano, sia per
l'apparato statale che vogliono di eliminare
IL RISCHIO TERRORISMO. Ha dell'incredibile ma questo personaggio, per i vicini di casa un mattacchione a volte anche divertente, che si riteneva realmente un «cugino del mago Merlino» e che all'apparenza poteva essere classificato tutt'al più come un esoterico, aveva in realtà in piedi una rete terroristica, con un arsenale sparso in due dei sei Land oggetto di perquisizioni, progettando «attentati contro profughi, ebrei e poliziotti». Da circa un anno la sicurezza interna tedesca lo condiderava un «soggetto pericoloso» e, al momento del fermo, l'uomo ha disconosciuto l'esistenza dello Stato tedesco, manifestandosi come Cittadino del Reich.
Una carta d'identita inventata.
GETTY
La curiosa galassia in
espansione esiste dagli Anni 90 e non è omogenea: le sigle sono svariate e
differiscono da regione a regione e anche da comune a comune. Alcuni Cittadini
del Reich si rifanno ai confini guglielmini del 1937, altri a quelli del 1914.
Il sedicente druido arrestato riteneva di essere nato in una notte d'inverno di
2.400 anni fa e in Rete esaltava i «valori celtico-germanici dominanti» che le
«due guerre mondiali avevano cercato di limitare». Un aspetto singolare dei
Cittadini del Reich è che realmente credono di vivere ancora nell'impero.
DOCUMENTI
CONIATI. A loro dire, i confini imposti nel 1945 sarebbero una congiura delle multinazionali
di «Churchill sionista». I veri documenti legali (carte d'identità, patenti,
anche porto d'armi) sarebbero quelli autoprodotti che si stampano con carte
intestate del Fürstentum Germania, Kommissarische Reichsregierung, Königreich
Deutschland: tra le sigle più famose dei Cittadini del Reich che equivalgono a
Stati inventati con cariche politiche e istituzionali. Fino a un paio di anni
fa il fenomeno appariva fastidioso ma nulla più: le cause intasavano i
tribunali civili per il loro rifiuto di pagare le tasse allo Stato tedesco o
per pretendere di guidare o avviare procedure legali con i loro documenti
fasii.
La curiosa galassia in
espansione esiste dagli Anni 90 e non è omogenea: le sigle sono svariate e
differiscono da regione a regione e anche da comune a comune. Alcuni Cittadini
del Reich si rifanno ai confini guglielmini del 1937, altri a quelli del 1914.
Il sedicente druido arrestato riteneva di essere nato in una notte d'inverno di
2.400 anni fa e in Rete esaltava i «valori celtico-germanici dominanti» che le
«due guerre mondiali avevano cercato di limitare». Un aspetto singolare dei
Cittadini del Reich è che realmente credono di vivere ancora nell'impero.
DOCUMENTI CONIATI. A loro dire, i confini imposti nel 1945
sarebbero una congiura delle multinazionali di «Churchill sionista». I veri
documenti legali (carte d'identità, patenti, anche porto d'armi) sarebbero
quelli autoprodotti che si stampano con carte intestate del Fürstentum
Germania, Kommissarische Reichsregierung, Königreich Deutschland: tra le sigle
più famose dei Cittadini del Reich che equivalgono a Stati inventati con
cariche politiche e istituzionali. Fino a un paio di anni fa il fenomeno
appariva fastidioso ma nulla più: le cause intasavano i tribunali civili per il
loro rifiuto di pagare le tasse allo Stato tedesco o per pretendere di guidare
o avviare procedure legali con i loro documenti fasii.
Affermano
di vendere libri e musica e di ricevere donazioni, ma ci sono cellule che hanno
acquistato castelli o proprietà nobiliari
RACCOLTI 1,7 MILIONI. Affermano di vendere libri e musica e di
ricevere donazioni di loro supporter, ma ci sono cellule che, per le loro
riunioni, hanno acquistato castelli o proprietà nobiliari. Un loro re
autoproclamato è stato arrestato quest'anno con l'accusa di una mega frode:
avrebbe raccolto la cifra esorbitante di 1,7 milioni di euro dai Cittadini del
Reich per mettere in piedi un sistema bancario parallelo, in realtà usando il
denaro per fini propri. Alcuni di loro sono stati visti nei cortei
anti-islamici di Pegida e agli incontri di gruppi neonazi, e sui social network
postano frasi contro i «musulmani» e foto di moschee in fiamme, dicendo che
bisognerebbe «bruciare anche la Mecca».
L'autoproclamato re del Reich.
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Il loro
idolo contemporaneo, come ormai di tutta la destra populista e xenofoba
europea, è Vladimir Putin. Nelle loro farneticazioni complottiste i Cittadini
del Reich salvano sempre il presidente russo, paragonano l'ex Unione sovietica
al «Giappone aggredito e costretto alla Seconda guerra mondiale». Prospettando
una guerra imminente, auspicano la «pace con gli amici russi». E, come diversi
gruppi neonazisti oscurati dalle autorità tedesche, pubblicano video e proclami
su Vkontakte, l'equivalente russo di Facebook.
ACCUSE A PUTIN. Teoria del complotto chiama teoria del
complotto e su un fenomeno del genere era scontato che, in Germania, qualche
dietrologo rispondesse con il dito puntato verso il Cremlino. Trattasi del
giornalista, biografo di Putin ed ex direttore della redazione moscovita di Focus, Boris Reitschuster: la sua tesi, avanzata anche
nel libro La guerra coperta di Putin, è che l'ex direttore dei
servizi segreti russi (ed ex spia del Kgb a Berlino) stia mettendo in piedi
«un'armata segreta in Germania», addestrando corpi d'élite e finanziando
movimenti come Pegida e anche soggetti manipolabilissimi quali i Cittadini del
Reich.
Lo zar del Cremlino.
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L'operazione prenderebbe il nome di Aktion-System, dalla tecnica russa di combattimento Systema, e sarebbe fomentata dal Cremlino, attraverso una rete di agenti segreti, informatori e anche strutture coperte per il training, in Germania e in altri Paesi europei allo scopo di «destabilizzare gli Stati dell'Ue». In passato gruppi di estrema destra tedeschi e anche il partito Npd di derivazione nazista, per la seconda volta dichiarato non eversivo dai giudici costituzionali tedeschi, venivano finanziati nelle attività da servizi segreti e loro collaborazionisti.
ALLARME HACKER RUSSI. Di sicuro c'è che in Germania a settembre si vota per le Legislative del 2017 e, dopo le elezioni americane nel mirino degli hacker russi, nel novembre scorso i servizi segreti esterni tedeschi (Bnd) hanno paventato il rischio di cyber-attacchi e disinformazione durante la campagna. Alla vigilia delle retata, fonti accreditate dell'intelligence interna hanno raccontato ai media tedeschi dell'aumento vertiginoso, nel 2016, dei militanti di estrema destra da monitorare: passati da circa 400 a 12 mila. Di pari passo con il boom (+80%) dei reati a sfondo razziale...
(Lettera 43)
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